IL LIBRO DI VINCENZO IMPERATORE “IO SO E HO LE PROVE”, USCIRA’ ANCHE IN FRANCIA

Dopo essere stato un caso editoriale nel nostro paese, celebrato dal pubblico e dalla stampa per la sua onestà e il suo coraggio, Io so e ho le prove (Chiarelettere, 2014) di Vincenzo Imperatore uscirà in Francia, primo libro del genere a essere tradotto in un’altra lingua, l’8 ottobre per le Editions Herodios (traduzione di Béatrice Dunner e prefazione di Jérôme Kerviel) con il titolo Le grand scandale bancaire (Il grande scandalo bancario).

Imperatore è stato per vent’anni nelle direzioni operative di alcuni tra i più importanti istituti di credito italiani. Prima e dopo la crisi
economica. La sua testimonianza ha svelato i segreti, le strategie e i maneggi delle banche a danno del correntista. Tutto ciò che la cronaca e la magistratura hanno poi confermato in questi ultimi anni era già stato denunciato da Imperatore in questo libro: lo scandalo dei diamanti, i derivati, gli aumenti di capitale sottoscritti con l’inganno o con il ricatto psicologico della chiusura dei rubinetti
del credito, l’anatocismo e l’usura. E ancora centinaia di irregolarità e leggerezze nella redazione dei contratti.
Libro inchiesta unico nel suo genere, da cui è stato tratto anche uno spettacolo teatrale, a Io so e ho le prove fanno seguito due fortunati libri (Io vi accuso e Sacco bancario, Chiarelettere), grazie ai quali l’autore accompagna il lettore fin dentro la stanza dei bottoni
dei vertici dirigenziali bancari. Nel leggere Le grand scandale bancaire ci si renderà presto conto che i mali di cui soffrono gli italiani non sono estranei a quelli dei francesi.

In conclusione e a integrazione del testo originale, l’autore discute della crisi delle banche nei prossimi 12-18 mesi. Una vera e propria Bankemia che avrà effetti su imprenditori e cittadini ancora più devastanti della crisi economica e
finanziaria generata dalla pandemia del Covid-19.

L’AUTORE

Figlio di un piccolo artigiano e di una madre casalinga, Vincenzo Imperatore nasce a Napoli nel 1963. La sua prima scuola è stata quella delle strade della città partenopea. Dotato per gli studi, ha conseguito la laurea in economia e Commercio con il massimo dei voti e poi una borsa di studio per un MBA, che gli hanno permesso di entrare come dirigente in una delle banche più importanti d’Italia. Formatosi nella selvaggia scuola del capitalismo degli anni dei “ragazzi d’oro”, è diventato, dopo ventidue anni, uno dei registi più brillanti. All’indomani della crisi del 2008, disgustato dal sistema di diffuso abuso di fiducia nel mondo finanziario, al quale egli stesso ha partecipato, ha creato la
sua società di consulenza per piccole imprese in difficoltà.
ESTRATTI
«Una banca dovrebbe essere dedicata principalmente alla raccolta del risparmio e alla concessione di credito. Nobile missione per curare gli interessi della comunità e contribuire alla crescita economica di un intero Paese! Attività incoraggiata e sostenuta dallo Stato, ai sensi dell’articolo 47 della Costituzione. Ma questa nobile missione è oggi superbamente ignorata dalla maggior parte degli Istituti, che si dedicano quasi esclusivamente ad attività speculative. […] E, negli ultimi vent’anni, questa mutazione genetica ha interessato tutti i dipendenti della banca, dai direttori generali, che ne hanno tracciato le grandi linee, ai capi filiale, che, senza esitazione, l’hanno messa in pratica.
Un tempo incaricati all’accoglienza dei clienti e alla consulenza, ci siamo trasformati in avidi speculatori».
«Il mio percorso personale illustra bene questo cambiamento. Sono nato a Napoli nel febbraio 1963, figlio di un piccolo artigiano e casalinga. […] Sono cresciuto nel popolare quartiere di San Carlo all’Arena […] La vita non è facile e ti mette subito alla prova. Per sopravvivere bisogna tenere duro e se non hai coraggio, affondi. E personalmente, non ho mai amato essere un debole e remissivo».

Dalla prefazione di Jérôme Kerviel:
«Il libro di Vincenzo Imperatore spiega la logica perversa di un sistema diabolico. Ma è
anche un enorme grido di speranza».

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