Noi ischitani dovremmo sognare un Comune, ma anche un isola, dove gli alberi possiamo trovarli in tutte le strade. I viali alberati sono “landmark”, segno indelebile e patrimonio da tutelare. Che tipo di Comune e di Isola vogliamo? La sostituzione dei viali alberati ha trasformato il Comune a livello estetico e paesaggistico e come resa di immagine laddove si sono introdotte piante di più semplice gestione ma completamente diverse. Non bisogna essere ideologici ma scientifici, attivare progetti partecipativi e avere un’idea di Comune e isola. Un viale alberato è un vero e proprio monumento arboreo. Il paesaggio, lo dice anche la Costituzione della Repubblica, è un bene primario di tutti, e deve, non solo merita, ma deve, essere tutelato e valorizzato. E inoltre è parte integrante delle azioni di contrasto al cambiamento climatico che bisognerebbe con urgenza avviare e, senza tante chiacchiere, iniziando subito. La massa arborea è uno dei principali sequestratori di anidride carbonica e di mitigazione delle temperature. Un’isola come Ischia dovrebbe avere un agronomo, dovrebbe fare un censimento del verde, un piano del verde e una classificazione delle alberature, che sono un patrimonio anche economico. Ci sono numerosi esempi di cattive potature e capitizzature degli alberi. La potatura migliore è quella che non si vede.Bisogna opporsi a questa sorta di mattanza. Non bisogna immolare i nostri antichi giganti come vittime sacrificali alla dendrofobia dilagante per presunti motivi di sicurezza peraltro senza alcuna garanzia circa la corretta ed adeguata sostituzione. Il Dipartimento di Tutela del Verde dovrebbe pronunciarsi sull’abbattimento degli alberi malati, effettuando le opportune sostituzioni dei singoli esemplari. Dopo accertamenti presso il Dipartimento Ambiente e l’assessorato, bisognerebbe procedere ad una Stesura del Regolamento del Verde. Gli alberi vanno, in primo luogo, curati e salvati sulla base di un Progetto di impianto e, dove è necessario abbatterli, vanno contestualmente sostituiti con criteri adeguati, sulla base di scelte di esperti in grado di progettare il corretto inserimento paesaggistico. Mai spegnere i riflettori. Mai smettere di denunciare l’abbattimento indiscriminato su ettari di Macchia Mediterranea che costituiscono il nostro patrimonio arboreo.