Ue, Gentiloni: “Freno d’emergenza su piani non è veto’

Bruxelles, 22 lug. (AdnKronos) – La Commissione Europea controllerà l’attuazione dei piani nazionali di ripresa e resilienza, necessari ad accedere alla Recovery and Resilience Facility, cuore di Next Generation Eu, essenzialmente attraverso la procedura d’esame “in comitato. Si è parlato molto di questo freno d’emergenza, ma alla fine non è una cosa che permetta diritti di veto o richieda un voto all’unanimità”. Lo sottolinea il commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni, durante un webinar organizzato dal think tank Ceps, con sede a Bruxelles.

“La sostanza – ricorda Gentiloni – è che il Consiglio”, cioè il Consiglio Ue (presieduto a turno dagli Stati membri, ora dalla Germania) e non il Consiglio Europeo, presieduto da Charles Michel, “approva il piano a maggioranza qualificata, attuando la proposta della Commissione, e la Commissione è alla guida per quanto riguarda gli esborsi e le tappe intermedie”, conclude.

Nei prossimi mesi l’Ue avrà la “necessità di trovare modi per proteggere i nostri investimenti pubblici”. A causa della crisi, “avremo un ammanco di investimenti privati e per affrontarlo avremo bisogno più che mai di proteggere gli investimenti pubblici”, ha sottolineato poi Gentiloni.

Gentiloni ha anche ripetuto che bisogna assolutamente “evitare il rischio di una recessione ‘double dip'”, cioè a W, pertanto occorre “evitare di anticipare decisioni, sbagliando”, e “su questo il rapporto dello European Fiscal Board è molto interessante”. Per lo European Fiscal Board, occorre evitare di ripristinare l’efficacia del patto di stabilità in pieno prima che il Pil sia tornato ai livelli pre crisi, per evitare di uccidere la ripresa sul nascere.

L’approvazione da parte del Consiglio europeo del piano composto dall’Mff 2021-27, il Quadro finanziario pluriennale dell’Ue, e da Next Generation Eu, “penso davvero che sia stato un passo storico. Avremo ora la Commissione Europea che prende in prestito soldi sui mercati finanziari, a partire da settembre-ottobre”, per un totale di “850 mld di euro, contando anche il piano Sure”, che con 100 mld di euro finanzierà i piani nazionali a sostegno dell’occupazione, come la cassa integrazione in Italia e lo chomage partiel in Francia, ha poi sottolineato aggiungendo che questa approvazione ha dimostrato che in Europa c’è “solidarietà” di fronte alla crisi provocata dalla pandemia di Covid-19 e “anche gli italiani la sentono”.

I tagli che hanno subito alcuni “strumenti innovativi” previsti nella proposta della Commissione Europea su Next Generation Eu, in particolare il Solvency Support Instrument, che è sparito, “sono stati un costo da pagare all’accordo”, ha detto ancora Gentiloni. Le differenze tra gli Stati membri “sono state esibite molto apertamente”, afferma, e forse “non ci sono mai state differenze così forti all’interno del club”.

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