PREMIER CONTE, PIU’ CORAGGIO! L’ITALIA NE HA BISOGNO. DI LELLO MONTUORI

CONTEMPERAMENTO. Ecco, se da ex studioso ( perché oramai non studio più da anni ) di diritto amministrativo, dovessi muovere un rilievo al Capo del Governo, dopo l’ultimo decreto, quello della cosiddetta Fase 2, direi che non gli è riuscito il CONTEMPERAMENTO.
Anzi direi che non ci ha nemmeno provato, a contemperare.
Nè lui, nè il suo Governo acerbo.
Non i tecnici. Loro non c’entrano. Se tu chiedi ad un Epidemiologo qual è il modo migliore per ridurre i rischi di contagio, ti dirà sempre di isolare quante più persone possibile, per il periodo più lungo possibile.
È il suo lavoro.
Quello del Capo del Governo, no.
Lui ha un altro compito.
Rispetto al quale ieri ha abdicato. CONTEMPERARE. Non ha saputo farlo.
Non ha voluto farlo. Per paura. Una paura umanissima e comprensibile. Io ne ho sempre tanta.
Ma uno che non ha mai fatto nemmeno il consigliere comunale e si ritrova a fare il Capo del Governo, non può avere la mia stessa paura.
No. Perché io non pretendo di presiedere un Governo.
A lui è richiesto di avere coraggio. E di CONTEMPERARE interessi.
L’interesse alla sanità pubblica.Il diritto alla salute, certo. Il bene della vita.
Cosa ne sarà di questo diritto, se migliaia e migliaia di aziende piccole e medie falliranno nel prossimo mese?
Sarà tutelata in questo modo la salute, anzi direi la vita stessa, dei piccoli imprenditori italiani, dei loro dipendenti delle loro famiglie, sopravvissute al virus, il cui livello di letalità -adesso possiamo dirlo- si è rivelato -ad eccezione della Lombardia- assai modesto sull’intero nazionale?
Sì, perché è inutile nasconderlo, mentre il 23 Febbraio non sapevamo nulla del virus e della sua letalità, e sulla base del principio di precauzione erano del tutto motivati i provvedimenti di isolamento imposti a tutti noi, dopo oltre due mesi dalla individuazione del virus in Italia, possiamo dire senza timore di smentita che, ancorché contagiosissimo, il temuto Sars Covid 19, ha avuto finora sul territorio nazionale -ad eccezione della Lombardia- un livello di letalità largamente al di sotto delle più tragiche previsioni.
E ciò senza tener conto della sua effettiva diffusione che, a causa della scarsità del numero di tamponi effettuati su scala nazionale, può far presumere che il numero dei contagiati sia stato – e sia tuttora- straordinariamente superiore a quello accertato con i pochi tamponi effettuati.
Il che farebbe scendere ancora il livello di letalità presunto del virus in termini percentuali.
Di fronte a queste evidenze, un Capo del Governo in grado di contemperare interessi avrebbe non dico osato, perché non si tratta affatto di osare, ma CONTEMPERATO.
Cosa? Interesse alla salute e interesse alla sopravvivenza del tessuto socio-economico di un paese sull’orlo del baratro.
Avrebbe rimesso in moto il Paese, dal 3 Maggio, con distanziamento e mascherine.
Riaprendo tutto.
Tutto significa tutto. Inclusi Bar e ristoranti, negozi, parrucchieri ed estetisti.
Magari un tavolo, in ristoranti e bar, ogni cinque metri quadri di superficie. Non lo so. Non è il mio lavoro. E il caffè al banco uno per volta. Ma avrebbe riaperto.
Accettando il rischio che la curva dei contagi sia destinata a risalire. Perché forse risalirà, la curva dei contagi.
Dei contagi. Non dei morti.
Perché -se si eccettua la Regione Lombardia su cui gli epidemiologi dovranno interrogarsi per i prossimi 50 anni- il Coronavirus ha prodotto nel resto del paese, assai meno vittime rispetto alle più tragiche previsioni.
Alcuni dicono che questo dipenda dal drastico isolamento imposto dalle autorità.
Può essere.
Per averne certezza bisognerebbe sottoporre a tampone oltre sessanta milioni di italiani. Forse scoprendo che due o tre milioni sono stati contagiati dal virus, sopravvivendo senza accorgersene.
O forse no. Non lo sapremo mai.
Ciò che sappiamo è che distanziamento sociale e presidi di protezione individuale come mascherine, guanti e igienizzanti, possono aiutare.
Bene. Facciamole bastare.
Perché ci dovrà essere ancora un sistema paese in cui gli oltre sessanta milioni di italiani ( perché siamo ancora oltre sessanta milioni nonostante il virus) dovranno sopravvivere.
Se il Capo del Governo non lo ha compreso, ci pensi qualcun altro a farglielo capire. Prima che, sulla base del principio di precauzione, non ci dica per decreto che è più sicuro rimanere a casa che guidare l’automobile se si vuole evitare un incidente automobilistico, e che è meglio non prendere l’aereo se si vuole evitare che cada prima o poi, e che è meglio non andare in ospedale se ci si è rotti il braccio, per evitare di contrarre una qualsiasi malattia da ospedale e via dicendo.
Possibilmente prima che sia troppo tardi.

Lello Montuori

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