E’ ORA DI AGIRE PER IL NOSTRO PIANETA!… DI ANTIMO PUCA

Nel cinquantesimo anniversario della Giornata della Terra, Earth day, istituita dalle Nazioni Unite nel 1970 ho pensato, parafrasando il discorso che John Fitzgerald Kennedy fece Il giorno del suo insediamento alla Casa Bianca, di chiedermi non più cosa il nostro Pianeta può fare per noi, ma cosa noi possiamo fare per il nostro Pianeta.

Il nostro è un Paese che viaggia a due velocità. Da una parte ci sono cittadini e imprese che credono nell’innovazione, con centinaia di piccole e medie aziende alimentate da fonti rinnovabili. Dall’altra c’è un governo che, evidentemente, non ha ancora colto l’emergenza e l’urgenza con cui ci troviamo a fare i conti. Il mutamento climatico è provocato dal riscaldamento globale a sua volta causato dall’inquinamento. Una sinergia negativa che, per essere interrotta, richiede un cambio di passo a tutti i livelli: dei governi, che devono mettere fine all’utilizzo di fonti fossili e incentivare le energie rinnovabili; delle imprese che devono impegnarsi nella riconversione del loro sistema produttivo; e dei singoli cittadini che devono prendere coscienza del fatto che anche le loro abitudini hanno un peso sulla salute del Pianeta e su quella di tutti noi.

Il World Economic Forum lancia l’allarme indicando i cibi che entro il 2050, se non invertiamo tendenza, potrebbero sparire dalle nostre tavole. Caffè e cioccolato: la pianta di cacao per crescere necessita di elevata umidità. Avocado e ceci hanno bisogno di moltissima acqua. Uva e vino, il riscaldamento globale ne rende difficile la coltivazione. Fragole, pesche, albicocche, ciliegie e prugne, serve una temperatura costante tra i 25 g e i 30 g. Banane, i gas serra le stanno già mettendo a rischio. Soia, mais, riso e grano, si stima che la loro produzione calerà in media del 33 per cento.

Le piante sono la nostra arma più importante per abbattere la quantità di Co2 presente nell’atmosfera e tenere la temperature sotto controllo. Secondo i dati di Coldiretti una pianta adulta cattura dai 100 ai 250 grammi di polveri sottili e un ettaro di piante ne elimina circa 20 chili in un anno. Tra i migliori mangia smog ci sono l’acero Riccio, la Betulla Verrucksa, il Ginkgo Biloba, il Tiglio e il Frassino.

Limitare il Co2 è scegliere mezzi di trasporto a minor impatto ambientale. Quello meno inquinante è treno, quello più inquinante è l’aereo. I mezzi pubblici, la bicicletta e il car sharing sono i sostituti migliori dell’auto privata. Abbiamo ancora il tempo di agire chiudendo le centrali di carbone, sviluppando le fonti rinnovabili e facendo piani di riqualificazione edilizia. Rilanciando così anche l’economia del nostro Paese. Per esempio, il settore edile, che è sempre stato visto come un nemico dell’ambiente, ma che adesso, invece, ha a disposizione materiali innovativi e naturali, come mattoni in canapa e vernici naturali, che permettono di costruire in maniera sostenibile.

di Antimo Puca

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