Il 5 maggio del 2013 è stata una giornata storica per l’Isola d’Ischia, location di una tappa del Giro d’Italia, evento trasmesso in 168 paesi del mondo e che regalò all’isola verde una vetrina mondiale dal punto di vista dell’immagine. Con l’impegno e la collaborazione di istituzioni, associazioni e semplici cittadini si riuscì a realizzare quella che inizialmente appariva una missione impossibile. Ma come troppo spesso accade nel nostro Paese, ogni grande evento si porta dietro di sé uno strascico di polemiche e di veleni, oltre che di buchi di bilancio, e Ischia in questo non fa eccezione. L’organizzazione del Giro d’Italia deve ancora percepire dgli organizzatori della tappa ischitana circa 160mila euro. Qualche giorno fa l’Amministrazione di Ischia ha emanato un comunicato nel quale spiega di ” aver rispettato tutti gli impegni assunti nel 2013 con gli organizzatori del Giro d’Italia e precisa che il mancato saldo delle spettanze, pari a circa 160mila euro, è ascrivibile in via esclusiva al Comitato organizzatore e all’unico referente politico dell’Amministrazione, oggi all’opposizione, che si è attribuito la paternità dell’evento – senza tuttavia garantire le reali coperture finanziarie – e oggi espone l’isola d’Ischia ad una ricaduta d’immagine negativa con RCS, un colosso dell’informazione”. L’Amministrazione di Ischia comunque fa sapere che “auspica di poter incontrare a stretto giro una delegazione del Comitato e cxhe si prodigherà in tutte le sedi ed offrirà il proprio contributo di idee per una rapida soluzione del problema, al fine di evitare ulteriori ricadute d’immagine negative per l’isola intera”. Faceva parte del Comitato anche il Presidente di Federalberghi Ermando Mennella, che sottolinea come non tutte le amministarzioni e gli imprenditori isolani abbiano sostenuto un evento tanto importante e soprattutto critica che tira in mezzo il comitato per mere polemiche politiche.