IL BRADISISMO DEI CAMPI FLEGREI SARA’ MISURATO ANCHE NEL MARE

Per la prima volta il sollevamento e l’abbassamento del suolo, ossia il bradisismo, dei Campi Flegrei sarà misurato anche nel mare: un cavo in fibra ottica controllerà il fondale marino, dove sono gran parte delle bocche del supervulcano più pericoloso d’Europa. “L’installazione del cavo, della lunghezza di 2,5 chilometri, è stata quasi ultimata nel golfo di Pozzuoli e fra circa 10 giorni prevediamo di fare le prime misure” ha detto all’ANSA il direttore dell’Osservatorio Vesuviano dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Giuseppe De Natale, a margine del convegno sulle tecniche più innovative di monitoraggio dei vulcani in corso a Napoli. La caldera dei Campi Flegrei, ossia l’area delle bocche del vulcano, si estende per gran parte nel mare, circa il 60% è nel golfo di Pozzuoli, “ma finora – ha proseguito – le misure del bradisismo sono state fatte solo sulla terraferma”. Misurare il fenomeno anche sul fondale marino, ha sottolineano “ci permetterà di conoscerlo meglio per identificarne le cause”. I sensori presenti nel cavo misureranno la pressione della colonna d’acqua sul fondale. “Quando il fondale di solleva – ha spiegato il direttore – la colonna d’acqua diminuisce e la pressione è minore, viceversa quando il fondale si abbassa”. In questo momento ai Campi Flegrei è in atto un fenomeno di sollevamento: “il suolo – ha detto De Natale – si è sollevato di 25 centimetri in 10 anni, non è una situazione preoccupante nell’immediato, ma naturalmente il vulcano va tenuto sotto controllo anche per mitigarne l’alto rischio dovuto all’intensa urbanizzazione”. Costato 8 milioni di euro, il progetto, si chiama Pon Monica (MONitoraggio Innovativo delle Coste e dell’Ambiente marino) ed è finanziato dal ministero dell’università e della ricerca con fondi europei. Oltre all’infrastruttura marina in fibra ottica, ha finanziato anche ricerche per sviluppare nuovi sensori di monitoraggio ambientale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), università Federico II, le società Vitrociset e Leadtech. Si prevede di installare sensori anche nel golfo di Napoli per controllare il Vesuvio e Ischia anche nel mare.

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