Il Governo è al lavoro per far aumentare le indennità per i sindaci dei paesi con meno di 3mila abitanti. Gli ‘stipendi’ potrebbero essere portati alla soglia di 1400/1500 euro netti al mese.
La novità, che è stata messa in agenda dall’Esecutivo dopo che il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha avuto un incontro con i sindaci a palazzo Chigi, sbarcherà nei prossimi giorni alla Camera grazie a un emendamento del Pd, il cui primo firmatario è l’Onorevole Claudio Mancini. La modifica si inserirà nel decreto legge fiscale che attualmente è in Commissione Finanze.
Anche il Ministro dell’Economia e delle Finanze Roberto Gualtieri non ha chiuso le porte a una ‘correzione’ sugli stipendi dei sindaci. Pochi giorni fa a Roma, non ha espresso dissenso alla richiesta di un aumento fatta da Antonio Decaro, il presidente dell’Anci (L’Associazione Nazionale Comuni Italiani).
Si ricorda che attualmente l’indennità che spetta ai primi cittadini dei comuni con meno di mille abitanti è di 1.291 euro lordi al mese, mentre quella che va ai sindaci dei paesi che hanno tra i 1000 e i 3000 cittadini è pari a 1450 euro lordi mensili. Tuttavia tale cifra è dimezzata se i sindaci non lasciano la propria posizione lavorativa una volta eletti. Se il sindaco svolge la propria attività istituzionale ed è un lavoratore dipendente o è un pensionato, lo stipendio relativo alle sue funzioni comunali viene dimezzato. Chi invece è titolare di un’impresa o di un’attività può percepire tutta indennità in quanto i lavoratori autonomi subiscono maggiori oneri fiscali e previdenziali.