FUMO: NUOVI PROVVEDIMENTI IN ARRIVO. STOP ALLE SIGARETTE IN AUTO SE CON I MINORI

ROMA – Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha presentato la nuova campagna anti-fumo, battezzata con il titolo Ma che sei scemo?, non molto brillante quanto a uso dell’italiano ma sicuramente molto diretto. “Il fumo è il principale problema della salute a livello mondiale ed è un tema che necessita campagne continue di sensibilizzazione” ha motivato il ministro in conferenza stampa. La campagna, ha osservato Lorenzin, “è un po’ in contrasto con il messaggio che si sta dando negli altri Paesi Europei, nei quali si sta facendo una comunicazione più forte. Noi abbiamo voluto usare un metodo più ironico e delicato, ma non per questo meno efficace”. Testimonial, l’attore Nino Frassica: “Io sono contro il fumo anche privatamente, perché io lo penso davvero che chi fuma è scemo”.

Il ministro Lorenzin ha inoltre manifestato il proposito di portare in Cdm entro fine mese “il decreto legislativo che recepisce la direttiva tabacco europea, che è pronto e introdurrà novità importanti. Servirà a dissuadere dal consumo di sigaretta, soprattutto i giovanissimi”. Nel decreto saranno contenute, fra le altre, le avvertenze combinate fra testo e immagini a colori sulle sigarette che occuperanno il 65% del pacchetto. Poi, il divieto di vendita ai minori di 18 anni anche sulle sigarette elettroniche, l’inasprimento delle sanzioni per la vendita delle bionde ai minori, con revoca della licenza per i tabacchi, il divieto di vendita online, quello del fumo in auto in presenza di minori e gravidanze, l’abolizione dei pacchetti di sigarette da dieci.

I fumatori in Italia. Secondo i dati più recenti, diffusi durante la presentazione della campagna, in Italia i fumatori sono circa 10,3 milioni (19,5%) sui 52,3 milioni di abitanti con età superiore ai 14 anni. La popolazione dei tabagisti si divide in 6,2 milioni uomini (24,5%) e 4,1 milioni donne (14,8%). Il 70% dei consumatori inizia a fumare prima dei 18 anni di età e il 94% prima dei 25 anni.

Morti per fumo attivo. Nel nostro Paese il fumo attivo rimane la principale causa di morbosità e mortalità prevenibile, nonostante negli ultimi 50 anni si sia assistito in Italia, come in tutto l’Occidente, a una graduale diminuzione dei fumatori. Secondo i dati presentati dal ministero della Salute, si stima che siano attribuibili al fumo di tabacco in Italia dalle 70mila alle 83mila morti l’anno. Oltre il 25% di questi decessi è compreso tra i 35 ed i 65 anni di età. Per quanto riguarda il carcinoma polmonare, una delle principali patologie fumo-correlate, in Italia mortalità e incidenza sono in calo tra gli uomini ma in aumento tra le donne, per le quali questa patologia ha superato abbondantemente il tumore allo stomaco, divenendo la terza causa di morte per neoplasia, dopo il tumore al seno e al colon-retto. Tale andamento rispecchia l’andamento della prevalenza dei fumatori, con una progressiva riduzione nei maschi e un costante lieve aumento nelle femmine tra il 1993 ed il 2005. Secondo i dati dell’Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato (Aams), in Italia negli ultimi 10 anni, periodo 2004-2013, anche grazie all’entrata in vigore della legge Sirchia il mercato delle sigarette si è ridotto di circa il 25%. Lo scorso anno le vendite dei prodotti del tabacco si sono ridotte del 5,4%, rispetto al 2011. In particolare, le vendite di sigarette sono calate del 5,7%, quasi 2 pacchetti in meno al mese acquistati da ciascun fumatore.

 

da repubblica.it

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