Franco Regine chiarisce il caso del fitto del Green Flash e la questione dell’area di Zaro

 

FORIO. Discorso a parte, meritano due punti dolenti che hanno comunque portato una serie infinita di polemiche sull’operato dell’amministrazione del sindaco Regine.

Tanto per iniziare, parliamo dell’accusa rivoltagli per il canone – ritenuto dai più troppo esoso, per le casse dell’ente – dell’edificio adibito a Casa Comunale?:

“La chiamerei la favola del Green Flash, è sorta l’esigenza nel momento in cui l’Arciconfraternita ha rivoluto indietro alcuni locali nel vecchio Municipio; avendo già altri edifici in fitto come a Panza, abbiamo visto la convenienza della struttura sul porto, dove abbiamo concentrato tutti gli uffici, rendendo così anche un servizio più agevole ai cittadini. Inoltre siamo riusciti ad avere un finanziamento per l’Asilo nido e quindi abbiamo ritenuto il tutto un grande vantaggio. Certo sono spese che uno vorrebbe eliminare ma potrebbero benissimo rivedere il costo del fitto con il proprietario dell’immobile…”

L’altra “spina nel fianco” che Regine condivide con il suo successore: c’è sempre la questione aperta della mancanza di un’area per i rifiuti: anche il sindaco attuale Francesco Del Deo ha avuto un procedimento per la questione dell’area a Zaro:

“Mi dai l’occasione di rispolverare la questione che è stata la spina nel fianco nei miei dieci anni di mia amministrazione, ho passato diversi guai per la localizzazione del sito, con procedimenti penali e controversie varie; e purtroppo anche il buon Del Deo ha ricevuto un provvedimento. Purtroppo tutti criticano ma nessuno da la soluzione del problema. Chiaramente nessuno vuole vicino a sé i rifiuti ma oltre a criticare non hanno soluzioni alternative.”

V.S.

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