Vincenzo Spadafora all’Ischia Global Festival : «Compito del governo, garantire i diritti umani. Non si possono fare passi indietro sui temi dei diritti in questo momento in Italia abbiamo bisogno di ricordarlo. C’ è la necessità di far divenire il nostro paese, come altri in Europa e nel mondo, un paese che garantisce pari opportunità, parità di genere, a tutti e tutte. Sono felice quest’anno di essere qui come rappresentate del Governo e dare il benvenuto a tutti questi straordinari artisti». Lo ha detto il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Vincenzo Spadafora, con delega alle Pari Opportunità e ai giovani, aprendo il Social Cinema Forum ‘Respecting the Human Rights and Diversity dell’Ischia Global Film & Music festival.
Al suo fianco con il fondatore e produttore del festival Pascal Vicedomini, lo sceneggiatore premio Oscar Steven Zaillian, i registi Antoine Fuqua e Simone Godano, lo scrittore Erri De Luca, gli attori Joe Pantoliano e Stefania Casini che hanno portato le loro testimonianze. «Chi governa – ha detto ancora Spadafora – ha sempre una responsabilità in più, sia quella di dover realizzare le cose, di non dire solo parole, chiacchiere, slogan, ma anche quella di dare buon esempio. E a volte come politici dovremo fare molta autocritica, invece siamo i primi ad usare un linguaggio e uno stile che non sono propriamente coerenti con l’osservazione dei diritti. Dobbiamo rivolgerci ai giovani. Il mio impegno, come Governo, è coinvolgerli e farli sentire protagonisti. Loro rappresentano già oggi una Italia migliore. I pregiudizi appartengo, infatti, quasi sempre agli adulti. I giovani sono più liberi mentalmente . Investire sui ragazzi è il modo migliore per cercare di costruire una società diversa. Sono contento che da Ischia partano sempre questi messaggi e gli artisti qui presenti sono sicuramente un ottimo esempio da seguire».«L’industria cinematografica – ha detto, invece, Stefania Casini parlando della disparità di genere che purtroppo ancora oggi sussiste nella società e in determinati settori lavorativi– è ancora patriarcale. Anche le istituzioni politiche dovrebbero dare maggiori garanzie alle donne in tal senso».
Il dibattito si è poi concentrato sul ruolo che i mezzi di comunicazione di massa dovrebbero assumere nella trattazione di tematiche come quelle inerenti i diritti umani. «Oggi la questione dei diritti umani – ha commentato Antoine Fuqua- è delicata in Usa, ma anche in tutto il mondo. Ritengo che chiunque abbia la possibilità di arrivare alle masse con piattaforme di vario genere, debba sfruttare queste risorse per cercare di influenzare il dibattito sui diritti umani. Chi ha questo potere deve essere coraggioso e pronto a sacrificarsi in nome delle cose che contano». In tema di diritti, spazio nel Forum anche al delicato tema dei migranti.
« Siamo dinanzi – ha detto lo scrittore Erri De Luca – al più lungo naufragio della storia dell’umanità. Migrare è purtroppo diventata una necessità insormontabile per alcuni. Dovremmo però ricordarci che dinanzi a queste necessità esistono anche dei diritti, come quello d’asilo che sempre più viene negato». «Purtroppo – ha proseguito De Luca – ci troviamo dinanzi ad un mondo in cui i diritti umani sono stati ridotti a servizi e i cittadini a meri clienti. Non tutti,infatti, possono usufruire di determinati diritti, ma solo chi ha un certo potere d’acquisto». «Come scrittore – ha chiosato – mi è capitato di dar voce alle lotte di persone che non venivano ascoltate. Sono stato il loro strumento di amplificazione. Questo è quello che dovrebbe fare uno scrittore: dare la voce a chi voce non ne ha».