COPPA ITALIA: IL CERVINARA E’ CAMPIONE, BATTUTO IL GIUGLIANO AI CALCI DI RIGORE

Il Cervinara compie un capolavoro alla Van Gogh, di quelli che resteranno impressi nella storia e nella mente dei presenti per anni e anni. Il Cervo vince e alza la Coppa Italia di Eccellenza facendo la storia del club e della valle Caudina ribaltando ogni pronostico contro un Giugliano che era logicamente considerato favorito per rosa e blasone. Ha vinto però la squadra più solida e compatta, quella che ha avuto maggiore freddezza nell’arco di tutta la gara. E pensare che il team allenato da Iuliano aveva pochi elementi abituati a gare di questo tipo, ma a volte si sa che la spenserietezza può aiutare più della pressione che sicuramente i calciatori del Giugliano hanno accusato specie ai calci di rigore.

FORMAZIONI – Undici migliore per De Stefano, un’assenza pesante per Iuliano. Manca infatti Brogna al Cervinara, mentre il Giugliano manda in campo la stessa squadra che ben ha fatto con la Frattese eccezion fatta per Murolo, che viene rilevato da Manzo nel classico 4-3-3. Il numero 10 del Giugliano viene schierato a sinistra, dunque Caso Naturale passa a destra con Fava riferimento centrale. Pesa invece la mancanza di Brogna al Cervinara, Iuliano deve quindi rivedere il suo 4-3-3 atipico optando per una difesa completamente over e Krivca nei tre davanti assieme al duo Befi – Zerillo. In mezzo al campo, Brogna viene sostituito dal giovane Guida che fa l’interno assieme a Fusco: in cabina di regia, ci va Ricci.

SUGLI SPALTI – È ovviamente grande festa nei due settori dello stadio “Pinto” di Caserta, teatro di una finale avvincente ed equilibrata. Brilla soprattutto la tifoseria del Giugliano presente in tribuna con oltre 1.500 tifosi, ma non sono da meno i supporters del Cervo che si devono sorbire anche l’incessante pioggia visto che sono ospitati in curva.

PRIMO TEMPO – Scatta meglio il Cervinara ai nastri di partenza, i caudini non hanno timori reverenziali del Giugliano e mostrano il classico piglio di chi non ha nulla da perdere. Avvolgente la manovra della squadra di Iuliano che, dopo sette minuti, ha già sfiorato la rete per ben due volte. Al 6′, Befi non trova il gol per questione di centimetri dopo un malinteso tra Cassandro e Di Girolamo, che favoriscono l’attaccante biancoazzurro bravo a mettersi tra i due, meno nel concludere in rete. Minuto dopo, punizione di Ricci per la testa di Taddeo: salva quasi sulla linea Di Girolamo. Il Cervinara spinge in particolar modo sulla sinistra dove Krivca è indemoniato e Liguori fa tanta fatica nel tenerlo. Ancora un malinteso poi tra Di Girolamo e Mola con un Zerillo che pressa in maniera asfissiante e per poco non li beffa. Male il Giugliano che, però, alla prima occasione passa. È il 26′ quando Caso Naturale, marcato stretto da Cioffi, trova una giocata incredibile ed imbuca per De Rosa che si infila in area di rigore tra i due centrali e batte Stasi. Il gol da vigore e forza al Giugliano, che può vantare un centrocampo importante in cui soprattutto De Rosa e Tarascio fanno un grandissimo lavoro sulle seconde palle prevalendo sempre sugli avversari. Il Cervinara sembra stordito, il Giugliano controlla e sfiora il raddoppio al 39′ con una punizione di Liccardo che imbecca Manzo, che però non riesce ad agganciare un pallone che lo avrebbe portato a tu per tu con Stasi. Sul ribaltamento di fronte, però è ancora Di Girolamo a sbagliare un passaggio e a favorire il contropiede di Zerillo che regala un grande pallone a Befi in area: l’attaccante calcia a botta sicura, ma sono ancora una volta i centimetri a fare la differenza con la palla che sfila di un nulla fuori. Sarà questa l’ultima occasione di un primo tempo che ha visto un buon Cervinara per almeno 20′, poi è salito di tono il Giugliano che, trovato il gol, ha controllato la gara senza grossi rischi. A farla tuttavia da padrone è un manto erboso che si fa ogni minuto sempre peggiore danneggiandone uno spettacolo che sarebbe stato certamente diverso in altra situazione.

SECONDO TEMPO – Mister Iuliano opta subito per un cambio inserendo Calandrelli al posto di un avulso Guida. Meglio il Cervinara nei secondi 45′ anche perché il Giugliano, complice il manto erboso, preferisce gestire piuttosto che provare a cercare la rete della sicurezza. Ne viene fuori, una seconda parte di gara senza grosse emozioni fino alla mezz’ora quando entra Petrone che porta Iuliano a schierare un super offensivo 4-2-4. La mossa lo premia perché proprio Petrone, dopo una manciata di secondi dal suo ingresso in campo, indovina la punizione che porta all’autorete Sardo che, nel tentativo di anticipare Cioffi, mette nella sua porta. Una rete che distrugge il morale del Giugliano con De Stefano che aveva operato cambi fisici mettendo dentro forze fresche e dinamiche come Murolo e Barone Lumaga. Nulla da fare però per i tigrotti che, anzi, nel finale di gara per poco non crollano: Petrone calcia da posizione defilata, Mola ci mette i pugni e sulla respinta Russolillo batte a rete ma, disturbato forse nella visuale da Befi, manda incredibilmente a lato. Strozzato in gola l’urlo dei tifosi Cervinaresi, che pregustavano il colpaccio proprio nei minuti finali. Si va così ai supplementari con le due squadre visibilmente stanche dopo 90′ di battaglia su un campo ai limiti della praticabilità.

TEMPI SUPPLEMENTARI – I 30 minuti di supplementari scivolano via senza grandissime emozioni, nel primo Murolo di testa e Tarascio da fuori provano ad impensierire Stasi che però fa buona guardia. Nei secondi quindici minuti, un’occasione importante per parte. A tre minuti dal termine, Murolo ha l’occasione della vita su lancio dalle retrovie ma aggancia male e sciupa tutto: da un controllo errato, si sviluppa comunque l’azione che porta al colpo di testa di Fava centrale e parato da Stasi. Ribaltamento di fronte e Petrone calcia una punizione velenosa col suo solito destro, Mola si tuffa e devia come può. Si va così ai calci di rigore, un finale già visto nella precedente edizione che aveva visto il Savoia battere il Nola.

RIGORI – Nella classica lotteria dagli undici metri, sarà festa dell’errore e orrore. Una sola parata, quella tutta istinto di Stasi su Fava al primo turno di rigori. Furno spiazza Mola, così come La Torre mentre il Giugliano coglie la traversa con Sardo. Il Cervinara sente già la Coppa nelle mani perché avanti 2-0 ma Petrone calcia altissimo, lo imita però Barone Lumaga che ristabilisce il doppio svantaggio. Sui piedi del Cervinarese Cioffi ci sarebbe l’occasione della vita, quella di segnare il rigore della vittoria: il difensore, però, stremato dopo una partita sontuoso manda alto. Allora, Fragiello può ridare speranza al Giugliano ma non è serata per i gialloblu: palla fuori e Cervinara campione.

Cervinara che scrive la storia, una piazza che mai aveva alzato un trofeo così importante e che batte una squadra forte e blasonata come quella del Giugliano, accreditata da tutti come sicuro vincitore dell’evento. Ed invece la squadra di Iuliano ha fatto un capolavoro, era stata trafitta nel suo momento migliore ma ci ha creduto fino alla fine mostrando una compattezza mai vista. Un gruppo allenato da Iuliano, bravissimo ad indovinare i cambi che hanno permesso poi la vittoria finale. È la vittoria di un paese, di una tifoseria che si è bagnata per oltre 120′ pur di tifare la propria squadra del cuore. Il Cervo ha vinto sulla tigre, una storia degna del miglior premio Oscar.

FC GIUGLIANO 1928 3-1 AUDAX CERVINARA 1935 d.c.r.

FC GIUGLIANO 1928 (4-3-3): Mola; Liguori (8’st D’Angelo), Cassandro, Di Girolamo, Mennella; Tarascio, Liccardo (26’st Barone Lumaga), De Rosa (14′ s.t.s. Fragiello); Caso Naturale (22’st Murolo), Fava Passaro, Manzo (8’st Sardo).

A disposizione: Catuogno, Carbonaro, Cecere, Bacio Terracino. All. Antonio De Stefano

AUDAX CERVINARA (4-3-3): Stasi; Furno, Taddeo (13’st Russolillo), Conti, Cioffi; Guida (1’st Calandrelli), Ricci (28’st Petrone), Fusco (3’s.t.s. La Torre); Zerillo, Befi, Krivca (45’st Iaquinto).

A disposizione: Napolitano, Casale, Gentil Da Silva, D’Andrea. All. Pasquale Iuliano

ARBITRO: Sig. Antonio Rapuano di Benevento (Longobardi – Leonetti).
QUARTO UOMO: Sig. Michele Palomba di Torre Annunziata.

MARCATORI: 27’pt De Rosa, 30’st aut. Sardo

NOTE. Terreno: manto erboso naturale in pessime condizioni Spettatori: 2.500 circa Ammoniti: Tarascio, Liguori, Barone Lumaga, Di Girolamo, Sardo; Furno, Russolillo. Recupero: 2’pt, 3’st

SEQUENZA RIGORI
1o– FURNO segna (C)
1o- FAVA sbaglia, para Stasi (G)
2o– LA TORRE segna (C)
2o– SARDO sbaglia, traversa (G)
3o– PETRONE sbaglia, alto (C)
3o– BARONE LUMAGA sbaglia, alto (G)
4o– CIOFFI sbaglia, alto (C)
4o– FRAGIELLO sbaglia, alto (G)

 

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