Secondo l’Associazione Nazionale Commercialisti sono presenti ancora delle criticità per l’invio delle fatture elettroniche. In particolare, viene rilevato che sono ancora molti i soggetti che non stanno procedendo con gli invii pur essendo tenuti all’adempimento di tale obbligo. La media è pari a circa 2 milioni di fatture al giorno, tuttavia la platea di soggetti tenuti ad emettere la fattura in formato elettronico è formata da oltre 4 milioni di contribuenti.

Con un comunicato stampa del 21 gennaio 2019 l’Associazione Nazionale Commercialisti ha rilevato che sono presenti ancora delle criticità sull’andamento della fatturazione elettronica con particolare riferimento alle difficoltà di invio rilevate da professionisti e imprese.
Nel corso del recente evento promosso dal CNDCEC avente ad oggetto la fattura elettronica ’Amministrazione finanziaria ha messo in evidenza i seguenti dati:
– le fatture elettroniche trasmesse (da circa 600 mila operatori) ammontano a 34 milioni;
– la percentuale di scarto è pari al 5,6 per cento.
Secondo l’Agenzia da tali dati emerge che l’operazione fattura elettronica sta procedendo in modo spedito e senza intoppi.
Non è così secondo l’ANC. “Se leggiamo con attenzione i dati dell’Agenzia delle Entrate – spiega Marco Cuchel Presidente dell’Associazione Nazionale Commercialisti – si delinea un trend che, a nostro giudizio, dovrebbe indurre forse a valutazioni più caute”.
Secondo il Presidente dell’Associazione da una prima analisi dei dati emerge innanzitutto che:
– la media degli invii è pari a circa 2 milioni di fatture al giorno;
– tuttavia, la platea di soggetti tenuti ad emettere la fattura in formato elettronico è formata da oltre 4 milioni di contribuenti.
Ciò sta in primis a significare che sono ancora molti i soggetti che non stanno emettendo fatture elettroniche pur essendo tenuti all’adempimento di tale obbligo.
“Il dato medio di 0,5 fatture al giorno per singolo contribuente”, spiega Cuchel, “è a nostro avviso allarmante, la prova che non sono pochi i soggetti economici, multinazionali comprese, che decidono di non emettere fattura, vuoi perché non ancora adeguatamente attrezzati, vuoi perché non intenzionati a rispettare l’obbligo a fronte degli adempimenti imposti dalle nuove procedure”.
“Il sistema messo in piedi”, conclude Cuchel, “è tutt’altro che semplice, le criticità che si registrano continuano ad essere troppe e se pensiamo che con la fine del mese si registrerà verosimilmente un sensibile aumento della mole degli invii, appaiono oltremodo fondate e giustificate le preoccupazioni di tanti professionisti e imprese, preoccupazioni alle quali l’Associazione Nazionale Commercialisti non smetterà di dare voce”.