Questione trasporti marittimi: il comitato degli utenti del trasporto dell’isola di Procida lancia un appello agli isolani: “Basta chinare il capo – scrive Giuseppe Giaquinto del Comitato – i trasporti via mare per gli isolani sono diritti e non elemosine!”.
Biglietti più cari per i veicoli residenti nei giorni festivi, linee completamente annullate la domenica, corse saltate, altre non garantite, diritti dei cittadini più deboli completamente calpestati. Sono solo alcuni aspetti di quel sistema trasporto marittimo nel golfo di Napoli che fa acqua da tutte le parti. Questo perchè l’ente regionale ci aveva fatto credere che ci si avviasse verso un sistema integrato di trasporto via mare tra pubblico e privato al fine di meglio soddisfare le esigenze e le necessità degli isolani. Poi, dopo la privatizzazione Caremar, finita nelle mani degli stessi operatori privati che operano nel golfo, si sono annullate le corse con obbligo di servizio pubblico effettuate dai privati, dando il via libera solo al profitto e calpestando diritti sacrosanti. Per cui siamo rimasti con corse indispensabili coperte “per grazia ricevuta” dai privati e, pertanto, senza nessuna assicurazione di corse effettuate, di collegamenti garantiti, di tipologia di unità navali impiegate, con continui disservizi ed una assoluta insicurezza negli spostamenti. In campo abbiamo ancora la Caremar, almeno per il momento, che avvalendosi di contributi statali e di un contratto di servizio con la Regione, sembra destinata a coprire le esigenze di mobilità residuale, tanto che oggi effettua la prima partenza traghetto da Procida per Napoli “solo” alle ore 13,30, per accompagnare gli isolani a fare shopping serale a terraferma.
Diventa, a questo punto, non rimandabile affrontare in modo serio e costruttivo queste questioni, non partecipando più a tavoli inutili ma facendo valere i diritti delle nostre comunità, con le amministrazioni locali non più succubi di una Regione insensibile ma garanti unicamente delle comunità che si sono impegnate ad amministrare e rappresentare.
Il tema della continuità territoriale per gli isonani è una questione di diritto, un tema di riconoscimento normativo, un tema di rilevanza che investe la vita e la qualità della stessa di ogni singolo residente delle isole, di quelle del golfo di Napoli, di Procida.
Non bisogna più chinare il capo davanti a nessuno.
Diamo il pieno sostegno alla battaglia dell’Autmare di Nicola Lamonica che ha inviato un esposto diretto al Sig. Procuratore della Repubblica di Napoli e che reclama a gran voce che la politica e le istituzioni abbiano un sussulto di dignità ed intervengano con atti concreti contro la monopolizzazione dei servizi marittimi e lo strapotere armatoriale, forti del disimpegno di ogni ente di controllo e del silenzio delle amministrazioni comunali.
Ha ragione Nicola Lamonica quando dice che è’ necessario avviare una nuova fase che sia di movimentazione e di confronto e lotta costante, con la piazza in ribellione: ” E’ finita l’era della delega e delle chiacchiere boniste dei tanti: è l’ora del riscatto sociale e dell’indignazione!”