Il prof. Mimmo Castagna con grande affetto e stima ricorda Salvatore Coppola, e i momenti condivisi rievocando il figlio Ciro prematuramente scomparso.
Mi consideravo un poco un figlio tuo. Ti ricordavo Ciro, il mio compagno di banco e di sport. E Ciro era l’argomento delle nostre conversazioni. Sapevamo che era presente fra di noi e nelle nostre vite, nonostante l’assenza fisica. Lo é stato sempre nella mia vita. Il mio angelo. Quando mi vedevi, ti illuminavi e ti commuovevi. Non ci siamo mai allontanati da quel drammatico 19 ottobre. Mai dimenticherò la tua presenza discreta nei momenti difficili della mia vita e la tua gioia sincera a ogni mio traguardo raggiunto. Mi mancheranno i tuoi incoraggiamenti, i complimenti per i miei figli . Dicevamo fra noi che la passione per la matematica del mio secondogenito era la stessa di Ciro e forse c’era il suo zampino da lassù. Mi mancheranno le tue telefonate per ricordarmi la Messa di ogni anniversario, alla quale in tutti questi anni non ho mai mancato di partecipare. E se arrivavo in ritardo, lo notavo che ad ogni rumore di porta , ti giravi per scorgermi. Mi mancherà la tua onestà, la tua sincerità, la tua dura affabilità. Ammiravo la tua forza, che ti aveva aiutato a sopravvivere al più profondo e innaturale dei dolori; ammiravo il tuo senso civico, lo spirito di solidarietà. Sei stato una quercia, ai cui rami si aggrappava Giuseppina. Ciao, mio capitano! Salutami il mio amico/fratello e ricordagli di continuare a proteggere me e la mia famiglia da lassù , ma anche la sua Casamicciola, per la quale tanto si spendeva in azioni sociali, sportive e e culturali. E se, preso dalla frenesia della vita, dovessi colpevolmente dimenticarmi dell’appuntamento del 19 ottobre, trova tu il modo di ricordarmelo.