Si è sbloccata solo nel pomeriggio di oggi la situazione allo stir di Giugliano, dove gli automezzi dell’isola sono stati in fila da questa notte. Qualcuno ha potuto scaricare i rifiuti nella tarda mattinata, altri soltanto nel pomeriggio.
Le ripercussioni negative dell’impasse dell’impianto di Giugliano ricadono anche sulle spalle degli autisti dei camion ischitani, costretti a turni massacranti di oltre 12 ore di lavoro.
Inoltre c’è il rischio, che se la situazione si protrae, tutto il comparto rifiuti venga bloccato.
Ma non è solo questo impianto campano ad avere problemi e Napoli già teme l’incubo rifiuti.
Lo stop per manutenzione di una linea del termovalorizzatore di Acerra fino al 6 maggio, e la contemporanea difficoltà degli Stir di Caivano, Giugliano e Tufino ad accogliere nuovi rifiuti perché già pieni, hanno fatto sì che da due giorni siano ricomparsi i cumuli di spazzatura. Nulla di paragonabile con le immagini che tra il 2007 e il 2010 fecero il giro del mondo, ma quanto basta per destare allarme. La scorsa notte Asia, la municipalizzata che garantisce la raccolta rifiuti, ha fatto fronte al prelievo ordinario di rifiuti sfruttando anche un’ordinanza del sindaco che ha messo a disposizione un sito di stoccaggio temporaneo. Resta a terra un quantitativo di pregresso – specie nelle periferie – che solo in parte verrà smaltito grazie al trasferimento in Spagna di 2500 tonnellate cui farà seguito un altro carico la prossima settimana. Con la ripresa a pieno regime del termovalorizzatore di Acerra, la situazione dovrebbe tornare alla normalità a metà maggio.