A MONTERONE LA CERIMONIA DI INTITOLAZIONE DELLA STRADA A GENNARO SAVIO

Accompagnato dalle note della Banda musicale “Insieme per la Musica Città di Forio”, il Sindaco Francesco Del Deo tra gli applausi dei presenti ha scoperto le targhe con cui la strada che porta in piazza Cerriglio a Monterone è stata intitolata alla memoria di Gennaro Savio, antifascista e dirigente comunista dell’isola d’Ischia nato nel 1913 e morto nel 1997. Proposta dal PCIML a dieci anni dalla morte, la Giunta guidata dall’ex Sindaco Franco Regine su proposta dall’allora assessore Nino Savio approvò la delibera con cui si intestava a Gennaro Savio il tratto di strada che porta a Monterone. Nel suo intervento introduttivo il figlio Domenico, attuale Segretario generale del PCIML, oltre a sintetizzare la lunga militanza politica del padre Gennaro e le persecuzioni e le discriminazioni subite dal potere dominante, ha raccontato un aneddoto molto importante e riferito ad una manifestazione di protesta che si tenne a Forio negli anni cinquanta contro il dazio sul vino. “Sempre qui nel 1948 e dopo aver sofferto, diciamolo con chiarezza e con forza, le persecuzioni e le discriminazioni fasciste, e svolto una coraggiosa lotta anti-fascista – ha dichiarato Domenico Savio -, Gennaro Savio e altri compagni aprirono la prima sezione dell’Isola del Partito Comunista Italiano. Compagni antifascisti e comunisti di ferro, di una moralità elevata, di una onestà, di un altruismo nei confronti di tutti, indipendentemente dalle proprie posizioni politiche, per decenni si batterono a difesa dei diritti dei più deboli. Nel 1953,sempre da Monterone partì la coraggiosa e repressa manifestazione per l’abolizione del dazio sul vino. Si trattava di manifestazioni che venivano promosse a livello nazionale dall’Alleanza Contadina per l’abolizione del dazio sul vino. Fu una manifestazione a cui parteciparono decine di contadini, mezzadri, braccianti, che arrivati sotto il Municipio furono denunciati e dovettero salvaguardarsi la propria libertà dormendo la notte fuori dalle case per paura di essere arrestati. Comunque tutto lascia intuire ad continuità generazionale nella lotta da parte della famiglia Savio e di questo io ne sono estremamente orgoglioso e felice, come comunista, come padre e come nonno. Mi auguro veramente che la mia famiglia possa sempre continuare a dare un contributo sulla strada della coerenza, della moralità, dell’altruismo al progresso civile e sociale”. Nicola Lamonica ha affermato che Gennaro Savio ha dettato il suo percorso politico “Gennaro Savio – ha affermato Lamonica – E’ stato capace di inculcare in me quel sentimento di solidarietà, di affetto e di amicizia per il prossimo e quindi io gli devo “grazie” a Gennaro. Grazie di tutto cuore per quello che hai fatto per noi, per quello che continuerai a fare attraverso la tua famiglia e il ricordo della lapide che oggi è stata scoperta e che ti sei meritato”. Franco Monti ha elogiato l’iniziativa di intitolare la strada a Gennaro Savio, un gesto che rappresenta un riconoscimento a tutta una generazione di comunisti e di combattenti antifascisti che si sono battuti per l’emancipazione delle classi più deboli della società. “Oggi pensando a quella generazione di compagni – ha esordito l’ex sindaco di Forio – mi è ritornato alla mente un vecchio slogan del Partito Comunista Italiano che diceva: ‘veniamo da lontano e andiamo lontano’. E da lontano sono venuti quei compagni. Dalla fame, dalla guerra, dalla disperazione, dalle privazioni, dalla perdita della libertà. Erano persone, come mio padre, che erano quasi analfabete, forse a stento sapevano scrivere e fare la loro firma e riuscire a leggere un articolo di giornale. Ma come le formiche sono stati dei soggetti formidabili che sono riusciti ad inculcare nel seno della società dei principi fondamentali quali quelli della pace, del lavoro, della libertà e quello di poter aver diritto a vivere una vita dignitosa. Questo sono stati gli uomini come Gennaro Savio”. Salvatore Di Meglio in rappresentanza del Partito della Rifondazione Comunista ha affermato che il riconoscimento dato a Gennaro Savio dimostra che col tempo la lotta paga. “Questo riconoscimento – ha detto Di Meglio – che sembra così piccolo di fronte alla vita di Gennaro Savio dedicata all’ideale comunista, per noi è una grande cosa perchè significa che la lotta paga. Questo è un riconoscimento che viene dato dalla società ad un compagno che si è battuto in prima persona e ha pagato in prima persona e soprattutto che ha fatto parte di quei cittadini che hanno dedicato al prossimo la propria esistenza senza avere mai un riscontro materiale per le sue battaglie”. Anche Gennaro Savio, nipote del leader del PCI degli anni cinquanta, ha brevemente ricordato la figura del nonno. “Franco Monti – ha dichiarato il nipote Gennaro Savio – quando c’è stato il funerale in questa piazza, disse: ‘Gennaro Savio in vita sua ha preso solo calci in faccia ‘. E’ vero, mio nonno in vita ha preso solo calci in faccia e questa sera l’intitolazione della strada alla sua memoria è un modo per togliergli dalla faccia qualche schiaffo preso in vita. Mi piacerebbe tanto poterlo riabbracciare per qualche istante e potergli far vedere questa targa, ma questo non è possibile. Ci siamo noi qui a farlo e il mio impegno che ho preso davanti alla sua bara e che ora a distanza di anni ripeto, è quello di cercare di portare avanti con dedizione e impegno quella che è stata la sua battaglia politica e sociale a difesa dei diritto dei lavoratori dell’isola d’Ischia”. L’Avvocato e storico Nino D’Ambra ha detto che Monterone entra a pieno titolo nella storia sociale e politica di Forio. Il Sindaco Francesco Del Deo ha definito Gennaro Savio un amico fedele e un avversario politico leale. “Anche se di diverse ideologie – ha sottolineato Del Deo – c’è stato sempre un rapporto personale, un rapporto di stima e di amicizia personale. Perché Gennaro Savio era un amico fedele e un avversario leale e questo è una cosa difficile da trovare. Era piacevole parlare con Gennaro perché veramente c’era molto da apprendere e tutto quello che riusciva ad ottenere, lo otteneva col confronto, con la moderazione. E in certi momenti anche con la lotta, ma sempre una lotta fatta con saggezza, con moderazione per cercare di trasmettete agli altri il proprio pensiero. Al termine della commemorazione di Gennaro Savio, i cittadini presenti hanno avuto la possibilità di mangiare e apprezzare la succulenta pasta e fagioli preparata da Claudio Cigliano e innaffiata dall’ottimo vino offerto da Giovanni Savio per tutti Gianninotto. L’assaggio di dolci e pasticcini accompagnati dallo spumante ha chiuso una serata indimenticabile, di festa, di lotta e di ricordo per chi in vita sua si è sempre battuto a difesa dei diritti dei più deboli.

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