“LA FAVOLA DELLA PRINCIPESSA” DI ARNALDO FERRADINO

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Una favola dei giorni nostril e di una Principessa buona che in realtà era una strega cattiva.
I primi giorni del mese di giugno dell’anno del Signore 2012, il paese di Ormainoncepiù era in fermento. Da poco, era stato eletto un nuovo capo villaggio, insieme a dieci cavalieri: sette fidi e tre “bastian contrari ”. Le aspettative degli abitanti erano tante. Il vecchio capo, alla scadenza del mandato, era scappato in stato confusionale, lasciando dietro di sé un quadro desolante. Tutto era allo sfascio la cassa era vuota, ecc. Alla prima riunione pubblica il capo villaggio scopre che la strada già in salita, diventerà estremamente impervia. Infatti, due suoi presunti fidi cavalieri, Zerbino 1 e Zerbino 2, cominciano a dare segnali di tradimento e ad ordire trame (incuranti degli impegni verso gli abitanti) perché il capo villaggio non ha voluto nominare suo vice capo, il fratello del potente capo del villaggio vicino (che fuori dall’assemblea sputa fuoco e fiamme), e formano il gruppo degli “zerbini infidi”. A quel punto il capo villaggio, chiama a raccolta I cinque che gli sono rimasti fedeli (compresa la principessa che poi si rivelerà una strega malvagia), e stringe un patto di lealtà ed onestà, per andare avanti per il rispetto degli abitanti, pur sapendo di avere i giorni contati (perchè sa che adesso basta il tradimento di un altro ancora ed è la fine). Passa poco più di un anno ed il patto sembra reggere . Infatti pur tra mille difficoltà i problemi cominciano a vedere soluzione (il progetto per migliorare la salute del mare inquinato, il risanamento finanziario, con la possibilità di ridurre le tasse, il progetto per fornire il fuoco a condizioni migliori, i contatti con un paese d’oltremare per cercare altre via di accesso alla terra ferma, la creazione di parco geologico per attirare nuovi turisti e visitatori e molto altro). Ovviamente tali risultati, non fanno altro che aumentare la rabbia e l’invidia nel gruppo degli “zerbini infidi”, che essendo piccini di animo e guidati dall’esterno (trattandosi di zerbini), intensificano le trame per il tradimento. E qui entra in scena la principessa (di seguito per brevità indicata con p.). Per oltre un anno il capo villaggio, avendo intuito nella p. l’anello debole dei suoi “fidi” l’ha quasi tutti i giorni invitato a casa sua, sperando che conoscendo la propria famiglia potesse crearsi un rapporto di reciproca fiducia. In questa fase il capo villaggio,non presta attenzione a chi dice peste e corna della p., sia perché non vuole vedere, sia perché non sa vedere. Non sa vedere, per esempio che buona parte delle nomine dei sub-cavalieri che collaborano con il capo villaggio, siano riconducibili alla p. Occorre nominare un sub-cavaliere per la pulizia del paese, et voilà si materializza il compagno della p.; bisogna nominare i sub-cavalieri responsabili per lavori geologici, et voilà si materializzano sub-cavalieri di fiducia della p. Lo stesso dicasi per la nomina del sub-cavaliere per il piano della sicurezza del villaggio, e così via. Alla fine la p., entra in contrasto con il sub- cavaliere dell’ UTC e costringe il capo villaggio a cacciarlo. Anzi siccome il capo villaggio prende tempo, non volendo rinunciare a cuor leggero ad una persona che ritiene perbene, la p. comincia a battere i piedi per terra e a fare i capricci (si dimette da capo del gruppo dei fidi cavalieri). Il fegato del capo villaggio già duramente provato, comincia a dare chiari segnali di insofferenza. Successivamente, la p. suggerisce al capo villaggio la nomina del nuovo sub- cavaliere dell’UTC. Poiché ogni suggerimento o desiderio della p. è un obbligo (altrimenti, come detto, i conti sul numero dei “fidi” non tornano), il capo tribù, esaudisce anche quest’ultimo desiderio della p., ma temendo seriamente per la salute del proprio fegato, chiama il suo “compagno di merende” (la p. dixit) e gli chiede di aprire dei negoziati con i “bastian contrari”, i quali da tempo manifestano l’intenzione di dare una mano nell’ interesse (a loro dire) del villaggio. Il capo sa che i “bastian contrari” sono individui del tutto inaffidabili, che ignorano l’abc dell’etica e che hanno data ampia prova di slealtà nel passato, ma non avendo alternative decide di tentare questa ultima carta. Incontra i “bastian contrari”, che dicono cose irripetibili della p. (in particolare tale I. B). Il capo villaggio riferisce loro che vuole ampliare il gruppo dei “ presunti fidi”, ma senza limitare le funzioni della p., di zerbino 1 e zerbino 2 (questi ultimi appartenenti come detto al gruppo degli “zerbini infidi”), in quanto hanno avuto dai cittadini il compito di amministrare con il capo villaggio. Il gruppo dei “bastian contrari” giura sul proprio onore fedeltà alla causa, chiedendo come giusto riconoscimento che uno di loro venga nominato capo del gruppo dei “fidi” cavalieri. Il capo villaggio accetta il giuramento di fedeltà. L’ obiettivo del capo villaggio è evidente. Sottrarre l’ amministrazione ed il proprio fegato dai capricci della p. . Apriti cielo, la p. capendo di non poter più battere i piedi per terra in quanto il capo adesso è anche nelle condizioni di mandarla a ca…ntare, manifesta apertamente quello che fin lì aveva tentato di nascondere: la sua adesione al gruppo degli “ zerbini infidi”. A quell punto, da traditori, non hanno difficoltà a tramare con gli ex “bastian contrari”, i quali dopo aver giurato fedeltà, abiurano. Il capo tribù viene a sapere della congiura, potrebbe anche smantellarla, ma nauseato, la mattina presto, si reca al castello, saluta e ringrazia tutti quelli che hanno creduto e collaborato nel progetto, e aspetta che I traditori a mezzogiorno lo pugnalino alle spalle. Cosa che puntualmente avviene. Il capo tribù ferito gravemente (nel suo orgoglio perchè capisce che la p. era una strega travestita), ma contento di avere salvato il proprio fegato, prima di morire lancia un anatema contro i vili traditori: la vostra codardia sarà punita!!. Tale anatema, scatena l’ilarita dei traditori.
Passa del tempo e un bel giorno un giudice comincia ad indagare e si scopre che …. ma questa è un’altra storia…..

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