GENNARO SAVIO: ” CIAO SIGNORA CECILIA, CHE LA TERRA TI SIA LIEVE!”

Si è spenta a 88 anni la storica ristoratrice ischitana, i funerali domani pomeriggio nella Chiesa di San Pietro dove il feretro sarà presente dalle ore 14.00

Gennaro e Ceciliadi Gennaro Savio

Ho appena appreso la notizia della morte di Cecilia Esposito, storica ristoratrice dell’isola d’Ischia. Classe 1929, si è spenta stamattina presso l’ospedale “Anna Rizzoli” di Lacco Ameno. Porta il suo nome, “da Cecilia”, il ristorante che aprì in via Edgardo Cortese nel lontano 1969 dopo che già dal 1957 aveva lavorato nel campo della ristorazione sia a Napoli che a Ischia. Per quasi mezzo secolo con le prelibatezze del suo locale ha deliziato i palati di almeno quattro generazioni di isolani e turisti di cui, in questo lunghissimo lasso di tempo, ha rappresentato un sicuro ed indiscusso punto di riferimento. Nonostante la sua posizione di imprenditrice della ristorazione, Cecilia è stata per tutta la vita innanzitutto una grande ed infaticabile lavoratrice. A lei devo molto, anche perché è stata una dei pochi datori di lavoro che mi hanno dato la possibilità di lavorare senza discriminarmi, come invece sull’Isola hanno fatto altri, per il mio impegno politico e sociale. Infatti è proprio nel suo ristorante che giovanissimo ho avuto la mia prima esperienza lavorativa come cameriere. E per noi giovani che ci affacciavamo al mondo del lavoro è stata una vera e propria seconda mamma, sempre pronta ad aiutarci e a consigliarci. E la ricordo, come se fosse ieri, in piedi per ore e ore a destreggiarsi nei lavori più umili come la pulizia di cozze,  spigole, orate, totani e calamari o a condire insalate. Il mio incontro, però, con Cecilia e il figlio Giovanni che continua a portare avanti la tradizione professionale di famiglia, risale alla mia infanzia. Infatti i miei nonni materni abitavano ad un tiro di schioppo dal suo ristorante e l’Ufficio dell’Azienda Cura e Soggiorno dove lavorava mia mamma, affezionatissima a Cecilia e alla sua famiglia, affacciava praticamente proprio su via Edgardo Cortese. E per questo posso dire di essere cresciuto mangiando a volontà le sue pizze e giocando a pallone con i miei coetanei  in piazzetta San Girolamo. Al figlio Giovanni, ai nipoti e A tutti i suoi familiari giungano le mie più sentite condoglianze. Che la Terra ti sia lieve Signora Cecilia!

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