LA FISIOTERAPIA

AL SERVIZIO DEI CITTADINI PER UN SISTEMA SANITARIO SOSTENIBILE

La rubrica si occuperà di tutti i temi che riguardano la fisioterapia, parola che useremo sempre al posto di riabilitazione in quanto meglio identifica la professione.

La Fisioterapia è la disciplina scientifica che si occupa del movimento e del suo recupero nella complessità dei suoi aspetti fisici, psicomotori, cognitivi e viscerali.

Scopo della Fisioterapia è la prevenzione, cura e riabilitazione della funzione motoria in seguito ad un danno o menomazione di origine congenita o acquisita; concorre inoltre all’educazione ed alla promozione della salute attraverso corretti stili di vita.

Svolge inoltre attività formativa in consulenza o dipendenza.

Il fisioterapista, laureato e abilitato dal superamento dell’esame di Stato, è l’unico che può esercitare la Fisioterapia, essendo inserito nell’elenco delle Professioni Sanitarie regolamentate presso il Ministero della Salute.

La Fisioterapia e la Riabilitazione, contribuendo a ridurre la disabilità e favorendo l’incremento della partecipazione di tutti i cittadini alla vita sociale, rappresentano un INVESTIMENTO e riducono il bisogno di ulteriori e costose misure assistenziali.

La Fisioterapia e i fisioterapisti sono al servizio di tutte le persone e oggi, in Italia, contribuiscono a dare risposte ai bisogni della collettività e a rendere il sistema sanitario più efficace, appropriato ed economicamente sostenibile.

In quest’ottica, liberare la Fisioterapia dagli ostacoli che le impediscono di migliorare le risposte di salute ed il Servizio Sanitario Nazionale deve essere uno degli obiettivi di chiunque si appresti a riorganizzarlo.

Attualmente il fisioterapista opera o come dipendente in strutture pubbliche o private convenzionate.

Invece come libera professione opera presso il proprio studio individuale o presso strutture private convenzionate o a domicilio in casi di impossibilità motoria.

Quello di cui i Cittadini hanno bisogno:

Accreditamento diretto dei Fisioterapisti liberi professionisti con il SSN:

i cittadini devono poter scegliere, accanto al centro di Fisioterapia ove essere presi in carico per i problemi complessi, il libero professionista per i problemi che non necessitano di approccio multiprofessionale di équipe; per il sistema significherebbe maggiori risparmi, maggiore diffusione delle cure e riduzione dei tempi di accesso e per i cittadini maggiore possibilità di una scelta consapevole e sicura. In UK dal 1978 e in altri paesi Europei è prassi già consolidata.

Progetto Nazionale sui Percorsi di Cura facilitati:

le persone con bisogni riabilitativi “non complessi” devono potere accedere direttamente al fisioterapista evitando inutili e costose moltiplicazioni di visite specialistiche non necessarie all’interno di percorsi di cura definiti sulla base di percorsi interdisciplinari; codificare percorsi di cure significa anche liberare risorse da rendere disponibili per i bisogni complessi, aumentando la sostenibilità del sistema.

I nostri colleghi europei con una adeguata formazione universitaria svolgono infiltrazioni articolari.

Centralità della Persona ed Equipe Multidisciplinare:

per i bisogni complessi, l’integrazione in riabilitazione è elemento fondante della pratica clinica e la responsabilità del processo riabilitativo non può essere attribuita ad un unico professionista, chiunque egli sia; rafforzare l’integrazione significa restituire responsabilità all’équipe e centralità al paziente; le linee di indirizzo per il piano della riabilitazione vanno riviste, nell’ottica di un coinvolgimento reale dei cittadini e dell’avanzamento verso modelli che guardano alle competenze necessarie per la risoluzione dei problemi dell’utente, piuttosto che alla salvaguardia delle professioni.

Laurea in Fisioterapia a ciclo unico:

la complessità della disciplina non è sostenibile negli attuali percorsi formativi e a livello europeo l’Italia è fra i pochi paesi rimasti con una formazione triennale e senza i 2 anni delle specializzazioni; il corso di laurea deve raggiungere i 5 anni e prevedere le specializzazioni post – laurea già presenti negli altri Paesi europei. Solo con un innalzamento della formazione si possono assumere maggiori responsabilità operative.

Chiarezza nella formazione dei professionisti:

vanno abrogate le norme relative alla ‘formazione pregressa’ alla laurea in Fisioterapia, che già la Legge aveva dichiarato chiusa (ad esempio le scuole per masso fisioterapisti). In assenza di chiarezza e ordine, diversi sono i tentativi di resuscitare figure non più esistenti, insufficienti a garantire un’adeguata risposta ai bisogni di salute della popolazione, allo scopo di sfuggire alla formazione, esclusivamente universitaria, del fisioterapista. L’abusivismo professionale si genera infatti da una normativa sulla formazione disordinata, per cui necessita di un riordino nell’interesse della salute del cittadino.

Libera professione intramoenia in autonomia:

la Fisioterapia è attività sganciata dalla visita medica; è necessario modificare il CCNL e prevedere l’accesso diretto dei cittadini alla Fisioterapia in regime di libera professione:anche così si riducono sprechi e oneri per i cittadini. I fisioterapisti possono dare molto al sistema salute, nell’interesse di tutti i cittadini.

Giancarlo Dr. Ferrandino Fisioterapista

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