Lunedì scorso su questo quotidiano c’era un’intervista ad un esponente della Confesercenti di Forio che diceva: “Abbiamo subito la crisi mondiale ad inizio stagione per poi recuperare ampiamente nei mesi successivi e anche ora credo che non ci possiamo lamentare. “
Evidentemente questo signore ha due fette di prosciutto davanti agli occhi che gli impediscono di vedere.
Da qualche anno l’isola ha perso due milioni e mezzo di presenze per una perdita di 150 milioni di euro pari al 30 per cento del fatturato dell’intero comparto.
I ricavi delle aziende, parlo di quanta resta a fine stagione, si sono assottigliate al punto che ad oggi più di 52 strutture alberghiere sono in vendita, pronte alla chiusura e qualcuna ha già chiuso. Gli altri alberghi lavorano con profitti vicino allo zero o in perdita e d’inverno non fanno più lavori e non rinnovano più perche non hanno i soldi.
In questa situazione compromessa per accaparrarsi i clienti rimasti , gli albergatori e i commercianti , si sono calati le braghe svendendo il prodotto.
Alcuni sono arrivati a fare dieci euro al giorno la mezza pensione.
Non è possibile che con un capitale di milioni di euro, tanto valgono gli alberghi, si è ridotti a guadagnare una miseria quando non si va in perdita. E’ non è possibile farlo in un’isola con tanta bellezza e potenzialità .
Ecco perché dico che siamo delle capre.
Se l’esponente della Confcommercio, e molti altri, si contentano di raschiare il fondo del barile, io non ci sto.