BANDIERE BLU: PREMIATA ANACAPRI, ESCLUSA ISCHIA

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La Campania conferma 14 bandiere blu anche per l’estate 2016 ed è al quarto posto tra le regioni italiane con più «marchi di qualità» per la balneazione. È quanto emerge dalla presentazione delle Bandiere Blu 2016 assegnate dalla Foundation for Environmental Education (FEE) ai Comuni rivieraschi e agli approdi turistici.
Le località costiere devono soddisfare alcuni criteri di qualità relativi a parametri delle acque di balneazione e al servizio offerto, considerando anche la pulizia delle spiagge e gli approdi turistici. Ma non solo. Grande importanza rivestono anche una corretta gestione del territorio, l’educazione ambientale e la valorizzazione del turismo sostenibile.
La Campania vede lo stesso quadro della scorsa estate con una solo differenza: rispetto al 2015 Sapri perde il marchio che viene invece conquistato da San Mauro Cilento.
Il verdetto della giuria internazionale ha quindi confermato la qualità della costa del Cilento: i vessilli sono stati assegnati ad Agropoli, Capaccio, Castellabate, Montecorice , Pollica, Casal Velino, Ascea, Pisciotta, Centola-Palinuro, Vibonati-Villammare e la new entry San Mauro Cilento che negli anni scorsi era stata esclusa. A nord di Salerno il riconoscimento va a Positano, in Costiera Amalfitana. Doppio premio anche nel napoletano, premiate Massa Lubrense e Anacapri, con le località di Faro Punta Carena, Gradola e della Grotta Azzurra. Esclusa, ancora una volta, l’Isola d’Ischia, ma non sarebbe potuto essere altrimenti. La qualità delle nostre acque non è differente di Capri, è vero, noi siamo privi di depuratore, ma lo è anche la vicina Anacapri. Probabilmente il problema quindi non è legato solo alla qualità delle acque, solo pochi giorni fa abbiamo visto di nuovo nuotare nei nostri mari i delfini, ma riguarda un po’ tutto il sistema turistico isolano. Da una parte sicuramente un’inerzia delle amministrazioni, ma dall’altra anche la totale assenza di  un turismo sostenibile e di un’educazione ambientale che ci vede parecchio indietro rispetto a tanti nostri competitor: basta vedere quante automobili circolano quotidianamente sulle nostre strade, quanto poco siamo attenti alla raccolta differenziata e quanto poco rispetto abbiamo per i pedoni e per i ciclisti. Responsabilità sì della politica e delle amministrazioni, ma anche di noi cittadini. Rendere il territorio più sostenibile potrebbe regalarci un riconoscimento importante soprattutto come promozione turistica. Certo ognuno dovrebbe fare qualche piccolo sacrificio, ma forse questo sarebbe il modo giusto di affrontare una crisi turistica, di cui tutti parlano, per la quale ognuno incolpa qualcun altro, ma per superare la quale nessuno vuole rinunciare a qualcosa, fosse anche ridurre l’utilizzo dell’automobile