Sono 13 le persone condotte in carcere e cinque sottoposte agli arresti domiciliari nel corso dell’operazione SCATTATA ALL’ALBA che ha portato alla luce la rete di spaccio di stupefacenti dalla Spagna a Napoli e ad Ischia. Tra i destinatari delle misure cautelari anche alcuni ischitani: per P.P, S.P e M.S il gip Morra ha disposto gli arresti domiciliari. L’operazione è scattata al termine di indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli su richiesta della DDA. Il provvedimento restrittivo si basa sul lavoro investigativo dei carabinieri, realizzato con intercettazioni ambientali e telefoniche e numerosi servizi di osservazione.
Una prima associazione, riconducibile alla famiglia Nettuno, era dedita allo spaccio soprattutto di hashish, acquistato direttamente nella penisola iberica, mentre il secondo gruppo criminale spacciava non solo hashish, ma anche cocaina, eroina e marijuana.
Gli indagati della seconda banda, che in inverno vendevano droga al Vomero e all’Arenella e in estate ad Ischia, utilizzavano per il trasporto delle sostanze stupefacenti donne e persone incensurate cercando così di evitare eventuali controlli da parte delle forze dell’ordine. Per pagare i debiti contratti per l’acquisto della droga sono ricorsi anche alla commissione di furti nelle scuole e nelle chiese. Agli indagati, a vario titolo, sono contestati i reati di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, spaccio di droga e, per alcuni di loro, anche furto aggravato. Gli isolani infatti sono accusati anche del furto di apparecchiature prelevate dalla scuola media Ibsen e dalla chiesa di s.antonio di padova a casamicciola.