NESSUN BENEFICIO PER IL MARE SOTTO IL “SEGNO” DI NETTUNO. SI APRE UN NUOVO REGNO?

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É di qualche giorno fa l’ultimo capitolo della saga relativa al Regno di Nettuno, l’area marina protetta delle isole di Ischia e Procida che in soli 7 anni ha bruciato tutte le tappe: dalla nascita all’eclissi quasi totale. Il 3 maggio scorso è stata infatti stipulata una convenzione, sempre con l’avallo del ministero dell’Ambiente, tra la Guardia costiera, titolare della gestione transitoria, e l’area marina protetta Punta Campanella. Ricordiamo che l’anno scorso, ad aprile, il ministero dell’ambiente commissariò l’area marina protetta sottraendola alla gestione del Consorzio formato dai sei comuni di Ischia e da quello di procida; la gestione venne affidata pro tempore alla Capitaneria di Porto di Napoli. Ma perché si era arrivati al commissariamento? Tra consorzio di gestione dell’area marina e l’allora responsabile, Riccardo Strada non correva buon sangue. Litigavano per le modalità di gestione del parco marino e anche per la parte relativa alle finanze; i rapporti si fecero tanto tesi che il 19 giugno 2014 l’assemblea non approvò il bilancio; il consiglio di amministrazione e i responsabili del servizio presentarono delle relazioni in cui si sottolineavano irregolarità compiute dal Direttore Riccardo Strada, tra cui la gestione degli incassi. Si arrivò ai ferri corti: Riccardo Strada venne licenziato. Scoppiò una battaglia legale tra Strada e il Consorzio che paralizzò ancora di più le attività dell’area marina protetta. Così per tagliare la testa al toro, nell’aprile 2015 il ministero dell’ambiente esautorò anche il consorzio dalla gestione dell’area marina. Ovviamene i Sindaci si ribellarono contro questa decisione e ricorsero al Tar, senza successo. Non solo il Tar confermò la legittimità del commissariamento, ma rispedì – per così dire – le accuse al mittente “ attribuendo chiare responsabilità di mala gestio al Consorzio tra i Comuni”.
E in tutto questo il mare?

Il mare e i suoi abitanti, la biosfera delicata messa dura prova dall’inquinamento e dalla pesca sconsiderata non sembra aver riportato nessun vantaggio dal bruciante passaggio della cometa Regno di Nettuno. Mentre i direttori e i sindaci litigavano tra loro, mentre i pescatori litigavano con l’area marina protetta, e gli ambientalisti litigavano con i pescatori, il mare nonostante tutte le zonizzazioni ha continuato a impoverirsi, inesorabilmente. Il diportismo selvaggio paradossalmente, proprio in questi anni trascorsi sotto il segno di Nettuno ha passato ogni misura, con barche ancorate praticamente a riva senza che nessuno facesse niente. Le immagini diffuse sul web della baia di Sorgeto o della Scarrupata tappezzate di barche sono ancora là. Così come gli appelli accorati rivolti alla Capitaneria. Riuscirà adesso la joint venture con la virtuosa area marina protetta di Punta Campanella a far suonare qualche nota positiva anche per il mare di Ischia e procida?