Sulla sentenza della Corte Costituzionale che ha di fatto derubricato il reato paesaggistico sulla nostra isola da delitto a contavvenzione è intervenuto anche l’avv. Paolo Rizzotto, che precisa i limiti di questa pronuncia. “A proposito della importantissima Sentenza della Corte Costituzionale – scrive l’avv. Rizzotto – della quale gia’ si e’ occupata Teleischia con i puntuali interventi degli avvocati bruno Molinaro e Gino Di Meglio, va chiarito che essa non potra’ essere invocata sic et simpliciter in tutti quei casi, e sono tanti sulla nostra isola, in cui si e’ in presenza di ingiunzioni a demolire della Procura fondate su patteggiamenti intervenuti prima che il legislatore nel 2004, introducesse l’art. 181co. 1bis. In quei casi infatti, e naturalmente anche in tutti i casi di sentenze di condanna precedenti al 2004, non si potranno invocare gli effetti sulla prescrizione del provvedimento della Corte Costituzionale che riguarda una ipotesi di delitto, con prescrizione pertanto piu’ “lunga”, che ancora non esisteva. In tutte queste situazioni – prosegue l’avv. Rizzotto – potrebbe pero’ diventare determinante, ai fini della revoca della ingiunzione, la valutazione del giudice su eventuali procedimenti in atto per ottenere la ” sanatoria “, procedimenti che, alla luce della sentenza della Consulta, potrebbero ottenere il via libera dalla Soprintendenza”.