CAREMAR: NICOLA LAMONICA SCRIVE A DE LUCA

Nicola Lamonica, Presidente dell’Autmare, ha scritto una nota al dott. Luigi Cimmino, componente della segreteria del Presidente Vincenzo De Luca, con la quale ha riassunto la vicenda Caremar. Di seguito il testo:
“Egr. dott., le motivazioni di quanto accade oggi in Caremar, che la delegazione del 17 marzo 2016 (organizzata dal Sig. Gennaro Bottiglieri, Segretario Nazionale dell’Orsa Marittimi) ha sottoposto all’attenzione del Presidente De Luca, tramite la Sua persona, sono da ricercare nella inopportuna scelta della privatizzazione e nella incomprensibile conclusione della Commissione di Gara che ha assegnato la vittoria al raggruppamento armatoriale che ha fatto l’offerta più bassa, del tutto incongruente! Una scelta per la privatizzazione al 100% di Caremar che ha portato avanti il Governo Regionale di Caldoro, in contrasto con quello di Bassolino e la legge regionale 1/2009 mai annullata e con le indicazioni della Commissione Europea nella sua Comunicazione interpretativa sul Regolamento 3577/92 ove ritiene essenziale un bando di gara con procedura aperta per sconfiggere qualsiasi discriminazione; una scelta per la privatizzazione che trova la sua inaspettata conclusione nel Governatore De Luca a pochi giorni dal suo insediamento ( il 16 luglio del 2015) con l’atto di vendita della società e la firma del Contratto di Servizio che non tutela né i lavoratori Caremar, né i bigliettai appartenenti ad imprese private ( 14 a Napoli e 6 ad Ischia ) che, strano a dirsi, contrariamente a quanto accade oggi con il passaggio pubblico-privato hanno conservato il loro posto di lavoro nel tempo, da oltre trent’anni per tanti, per effetto di corretti “ passaggi di cantiere” tra imprese private.
La nuova proprietà SNAV- Rifim/ Medmar , che vince la tormentata gara con un ribasso del tutto incoerente con i servizi che deve offrire, oggi tenta di recuperare soldi sulla pelle dei marittimi:
a) Non riconoscendo il tempo indeterminato di circa 80 marittimi stabilizzati da sentenze definitive; da qui forzature aziendali e verbali di conciliazioni in sede sindacale di cui all’art. 441 cpc con il quale il lavoratore già provvisto di sentenza “ a tempo indeterminato” verrebbe immesso in Continuità di Rapporto di Lavoro CRL previa rinuncia dei benefici della sentenza e di ogni diritto già maturato nel tempo in Caremar, statale e regionale.
b) Con un accordo di II livello – avallato da sigle sindacali ( Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Uslac/Uncdim ) di scarsa rappresentanza aziendale – che registra scelte filoAziendale ed una turistica lavorativa pericolosa per la salute del lavoratore e per la salvaguardia della vita umana in mare che cozza con la normativa vigente per quanto riguarda i tempi di riposo.
Prossime mosse aziendali, se dovesse risultare soccombente l’impegno dei lavoratori in lotta, la riduzione delle Tabelle di Armamento e la revisione del Contratto di Servizio sia nella definizione dei servizi da effettuare, sia nella tariffazione.
Circa quanto asserito in a), parlerei di scelta soccombente per necessità per chi ha firmato la conciliazione e di atto di coerenza, di legalità e di dignità per chi non ha accettato le imposizioni aziendali avallate dai sindacati tradizionali; in riferimento a quest’ultima categoria di lavoratori, che poi ha animato e con grande successo le giornate di sciopero fatte dal Sindacato Orsa, vanno registrati licenziamenti illegittimi con imposizioni altrettanto illegittime per l’obbligo all’iscrizione al Turno Particolare e la stipula di una nuova “ convenzione di arruolamento”; e si registrano assunzioni di nuovo personale preso dalle liste di collocamento che creano illusioni occupazionali e recuperi fiscali per l’Azienda. In sostanza i marittimi dotati di sentenza passata in giudicato non rientrano nel meccanismo dell’ avvicendamento che è legato alla cessazione del rapporto pregresso e a nuove assunzioni.
In tutto ciò l’essenza della mobilitazione e degli scioperi in atto e la piena adesione dell’Autmare alla vertenza indetta da ORSA che, nella giusta tutela dei diritti dei propri assistiti e dei marittimi in genere e nella proposizione di un rapporto di lavoro che sia di qualità e in sicurezza, salda il suo impegno sindacale a quello dei cittadini-utenti del trasporto marittimo”.
Nella nota Lamonica riassume cronologicamente i fatti finora accaduti:
“Legislatura di Bassolino:
9/ genn. 2009 Legge Regionale 1/2009 ( finanziaria ) … parla di Co.Re.Ma. al 51% pubblico;
03/09/2009 Accordo di Programma Stato Regione: a) .. parla di “ costituzione di società a capitale misto .. “;
b) impegna la Regione ad “ una procedura di gara aperta e non discriminatoria”;
26/09/2009 la Tirrenia trasferisce le azioni Caremar alla Regione
25 /07/ 2010 la Delibera di GR 435/2010 .. apre al capitale privato nella misura del 49%
Legislatura Caldoro:
26/11/ 2010 la deliberazione di GR 830/2010 revoca la dichiarata deliberazione di GR 435/2010 e nomina l’Advisor perla privatizzazione;
04/08/ 2010 l’Advisor deposita la sua relazione;
09/08/ 2011 con deliberazione di GR 444/ 2011 la Regione dà il via alla gara per la privatizzazione al 100%;
12/07/ 2012 Decreto Dirigenziale 202, sul Burc 47 del 30/07/2012, di attivazione della procedura ristretta per la privatizzazione e con affidamento alla subentrante di contratto di servizio pubblico di cabotaggio marittimo;
.. / 01/ 2012 Ricorso Autmare al Capo dello Stato per l’annullamento della DGR 444/2011 e di ogni altro atto presupposto, connesso e/o conseguente; Ricorrono al TAR i Comuni di Forio, Capri ed Anacapri e si esprime contro la privatizzazione anche il Consiglio Comunale d’Ischia all’unanimità: ricorsi tutti ancora pendenti!
21/5/2015, a pochi giorni dal voto regionale, Caldoro vara la DGR 316 del 21 maggio 2015 con la quale dispone “ per adempimenti “ il trasferimento di 2.155.008,00 a favore dei vincitori della gara. Un atto che fa discutere per il momento in cui cade e non mancano riferimenti al principio della parità che la gara deve garantire. E’ materia del Garante e dell’Antitrust !
Legislatura De Luca
15/07/2015 il Presidente De Luca conclude in modo precipitoso la procedura di privatizzazione con il Decreto Presidente Giunta n. 116/2015 con il quale consente il trasferimento a favore della Caremar privatizzata dei citati euro 2.155.009,00 di cui alla delibera di Caldoro, subordinandone l’effettiva erogazione alla sottoscrizione del contratto di vendita e della sottoscrizione del contratto di servizio. Cosa che avviene in pari data”.
Nella sua nota, poi, Lamonica richiama anche i diversi esposti al Garante, alla Magistratura, alla Politica presentati dall’Autmare e dai marittimi.
“a) Esposto alla Procura da parte dell’Autmare del 21 dic. 2015 che richiama il contenzioso davanti al TAR/2012, l’esposto al Garante del 21/7/2015 in uno all’antitrust ed alla Procura, lettera Autmare del 6 luglio 2015 al pres. de Luca, lettera all’euro parmentare Marco valli del 14 dic. 2015;
b) Esposti alla Magistratura da parte dei marittimi stabilizzati “ a tempo indeterminato” da sentenze della Cassazione che mettono in discussione anche ruolo della capitaneria di Porto di napoli che ignora l’esistenza di una staus giuridico a favote dei detti marittimi nonostante ce ne fosse traccia indelebile con tanto di timbro in ciascun libretto di Navigazione;
c) Forzature illegittime sugli sbarchi con l l’avallo della Capitaneria di porto di Napoli, impugnati davanti al Giudice;
d) Una vertenza ORSA Marittimi ancora calda che nulla prevede di buono per il futuro prossimo”.
“E se a tutto questo – conclude la nota – aggiungiamo le incaute ed interessate argomentazioni di Fedarlinea nel suo Comunicato Stampa del 17 marzo 2016 ci possiamo rendere conto che la situazione da “ calda “ rischia di diventare “ esplosiva” da un momento all’altro. Isola d’Ischia 21 marzo 2016”.

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