EGO ECO FORIO: L’INIZIO DELLA FINE?

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di vincenzo savarese

Si continua a parlare con insistenza a Forio del servizio NU affidato alla Ego Eco srl, e soprattutto dell’ipotesi avanzata dalla società di porre in cassa integrazione oltre 30 dipendenti (dei 69 che ad oggi in realtà risultano essere in carico), perché in esubero rispetto al capitolato d’appalto, frutto di sentenze passate in giudicato che ne prevedono l’inserimento nella forza-lavoro a tempo indeterminato.

Analizzando i dati, da subito si comprende che la faccenda non è poi così chiara; tra le ipotesi ventilate, che sarebbero alla base di tutto, c’è quella di un’eventuale imminente richiesta di aumento del capitolato, nonostante la stessa Ego Eco svolga il servizio con un capitolato superiore, rispetto a quello della vecchia Torre Taracena, senza comprendere le spese per le aree di trasferenza (che comunque a Forio continuano a mancare) e per il trasporto dei mezzi in terraferma che sono a totale carico del comune.

Ma analizziamo i dati dell’azienda, prendendo in esame il piano di lavoro giornaliero della ego eco del 10 ottobre 2013; qui troviamo che: il personale in forza all’azienda conta di totali 69 elementi di cui uno a tempo determinato (cosiddetto stagionale); un dipendente allocato presso il comune di Forio che coadiuva per la formazione delle bollette e dei ruoli (tutti servizi svolti dal servizio tributi del comune e non affidati all’azienda); un meccanico che non era contenuto nel passaggio di cantiere della Torre Saracena (in verità il meccanico lavorava per la ditta Diana Carlo di Castelvolturno e questa ditta aveva un appalto con la Torre Saracena per la manutenzione dei veicoli; poi, questo dipendente è entrato nella forza lavoro della Ego Eco); tre dipendenti assunti ex novo e cioè senza aver vinto alcuna causa; un dipendente temporaneamente impedito per questioni giudiziarie, almeno fino al settembre 2014; due addetti ai servizi cimiteriali (ma nell’appalto non sono contemplati questi servizi); un dipendente che sarebbe andato in pensione in questi giorni; tre dipendenti affetti da patologie che ne obbligherebbero la messa in inabilità al lavoro; almeno altri tre dipendenti andranno in pensione nei prossimi 12 – 18 mesi.

Da questi dati, emergono chiaramente delle incongruenze: nel passaggio di cantiere Torre Saracena – Ego Eco vi sono elencati 50 dipendenti, dunque se i dipendenti reali ad oggi sono 69 e quelli del passaggio di cantiere e quindi dell’affidamento sono 50, perché si chiede una riduzione di personale di numero tenta unità, e come si spiegano le assunzioni ex novo non derivanti da sentenze del tribunale di napoli?

Inoltre, la stessa ditta svolge servizi extra per il comune di Forio, quali la pulizia degli arenili, la manutenzione stradale, il verde pubblico, il diserbo e i cimiteri, ciò in virtù di una delibera di consiglio comunale dell’era Regine, nella quale l’amministrazione comunale affidava ulteriori servizi alla società a copertura dei costi.

Ma la cosa più assurda in questa storia è il fatto che il comune sapeva delle cause dei dipendenti, ma non ha mai voluto far niente sebbene gli amministratori di Torre Saracena avessero compulsato il responsabile del servizio del comune affinchè si prendesse una decisione in merito; il tutto ovviamente prima che le cause fossero giunte a sentenza.

Gli amministratori del comune di Forio non hanno mai voluto interessarsi seriamente della questione; in ogni caso, la Ego Eco era perfettamente al corrente delle cause e del personale che poi si è trovato obbligato ad assumere, e ciò ben prima dell’affidamento definitivo della gara di appalto per la NU.

Se si guardano gli atti processuali, la Ego Eco è stata chiamata in causa nella quasi totalità dei procedimenti, già da quando le era stato affidato il servizio NU provvisoriamente e comunque molti mesi prima di presentare la domanda di ammissione al bando così come proposta dal comune.

Ma allora se la Ego Eco sapeva tutto (e sono gli atti processuali che ce lo dicono) perché ha fatto finta di nulla e ha preferito partecipare al bando?

Voci di corridoio comunque sostengono che tutte le aziende partecipanti al bando di gara per l’assegnazione del servizio, furono informate dell’esistenza dei giudizi pendenti.

I quesiti ed i perchè che scaturiscono dai punti bui della intricata vicenda sono tanti; basterebbero solo poche risposte chiare da parte del sindaco di Forio che sembra assista impotente al ricorso della messa in cassa integrazione e quindi al successivo licenziamento di trenta unità lavorative (sebbene i numeri riportino cifre ben inferiori).

Si potrebbe chiarire l’ipotetica trama che porterebbe di qui a poco alla Ego Eco a scoprire le carte e chiedere una revisione delle cifre del capitolato, proprio per poter assorbire nell’organico queste nuove unità lavorative che, diversamente, produrrebbero un “surplus” già condannato a far “scoppiare” la situazione…

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