INCHIESTA RIFIUTI: LE TANTE ASSUNZIONI PILOTATE ALL’EAVBUS…E DI ARMANDO CESARO AL SAN MONTANO

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A Ischia ben conosciamo i problemi che negli ultimi anni ha vissuto l’Eavbus, la carenza di risorse e le difficoltà a garantire i collegamenti terrestri sulla nostra isola. Tanti servizi, tante trasmissioni, tante interviste per sottolineare i disservizi, e tanti appelli lanciati ai nostri politici di riferimento, soprattutto a livello regionale e nazionale, perchè intervenissero per recuperare, almeno in parte, un servizio essenziale in un’isola che vive di turismo. E’ proprio per questo che le novità che emergono oggi dall’inchiesta sui rifiuti colpiscono tanto, forse ancora di più di quelle relative agli stessi appalti sui rifiuti a Forio e Lacco Ameno, da cui è partita l’inchiesta. A quel che apprendiamo, infatti, sembrerebbe che il sen. De Siano avesse sì contatti con l’Eavbus, ma non per chiedere un incremento del servizio sulla nostra Isola, quanto per chiedere l’assunzione di propri amici.  Nonostante le difficoltà economiche che erano ben note a tutti sembrerebbe, infatti, che Domenico De Siano e Luigi Cesaro, imponessero all’Eav assunzioni per premiare i propri fedelissimi. E’ quanto emerge dall’informativa della squadra mobile di Napoli, ripresa da tutti i maggiori quotidiani nazionali. Nel documento sono indicati gli incarichi di cui hanno beneficiato gli amici di De Siano e Cesaro in Sapna, Eav e Gesen; una situazione che gli investigatori definiscono «occupazione militare delle società pubbliche» e «distribuzione feudale di riconoscimenti». Un elenco di persone da assumere in Eav viene fornito da Antonio Trofa, all’epoca dei fatti consigliere comunale di Forio (paradossalmente, è uno dei tre firmatari dell’esposto che ha fatto scattare le indagini sugli appalti). De Siano lo fa proprio e delega il suo factotum Oscar Rumolo a provvedere. De Siano: «Ho detto così, adesso ti chiama Antonio Trofa, ti deve segnalare una cosa per l’Eavbus. Tu chiama Roberto. Vedi che io l’ho già chiamato e gli spieghi il problema qual è».  Passa una settimana, Rumolo non ha ancora provveduto e De Siano va su tutte le furie. De Siano: «Sì, ma tu ci devi portare i curriculum (imprecazione). I curriculum di quelli, adesso». Rumolo: «E va bene, io glieli posso portare anche mercoledì, perché poi mi hanno convocato mercoledì alla Gesen e glieli vado a portare un momento». Ancora intercettazioni:  Rumolo: «Dice che là sta un casino, non possono pagare gli stipendi».
Ciò nonostante, la pratica va avanti. Nei giorni successivi, infatti, Rumolo rassicura Trofa.
Rumolo: «Ieri sono stato alla riunione, ha detto che lo stanno preparando il provvedimento».
Lo stesso Rumolo è tra i beneficiati: Cesaro lo promuove dal collegio sindacale al consiglio di amministrazione di Eav. Ma è anche in Gesen, come gli conferma Felicio De Luca, presidente del cda.
De Luca: «Sì Oscar, ho parlato proprio ieri con Gigino, eh… Io faccio il presidente e voi due i consiglieri. Mi ha detto pure i compensi, ho stabilito i compensi». Un altro episodio illustrato nell’informativa si riferisce al Municipio di Lacco Ameno: «Gli uffici municipali di Lacco Ameno – si legge – sono trasformati in segreteria politica del Pdl e gli impiegati pubblici del Comune utilizzati quali dipendenti del Partito». Siamo a ottobre 2011, nel pieno degli sforzi per il tesseramento. Ottenuti i documenti degli «iscritti» grazie a buoni per il Bingo e altri espedienti, bisogna compilare i bollettini, perché lo statuto prevede che ciascun iscritto debba versare dieci euro (secondo l’informativa prelevati da fondi neri: almeno 30.000 euro). Ci sono dunque centinaia di bollettini da compilare e pagare alle Poste ed a occuparsene, da quanto emerge dalle intercettazioni, sarebbero i dipendenti comunali su input di De Siano e Rumolo. «Le disposizioni — scrive la squadra mobile — risultavano in perfetta linea con quelle disposte da un responsabile di un ufficio pubblico, solo che venivano espresse non per l’interesse del bene pubblico, ma per lo scopo privatistico di una corrente di partito mediante la produzione di falsi atti, attività finalizzata a conseguire un ingiusto profitto». Non solo: «Negli ultimi giorni di ottobre 2011 l’attività di compilazione delle schede di adesione, così come la compilazione dei relativi bollettini, era talmente intensa che diversi dipendenti del Comune di Lacco Ameno, per diversi giorni, furono utilizzati in modo esclusivo per le attività di partito. Paradossalmente si rilevava che questi impiegati erano costretti a trattenersi in ufficio anche di pomeriggio, probabilmente in straordinario, pur di assolvere ai loro compiti nei tempi prescritti».  Tra i numerosi episodi cui fa riferimento l’informativa, e che viene sottolineato da tutti i quotidiani, c’è anche quello dell’assunzione di Armando Cesaro come dipendente dell’albergo San Montano di Lacco Ameno, che appartiene a Domenico De Siano «Alla luce della prolungata stanzialità di Armando Cesaro sul territorio di origine (Sant’Antimo, ndr) questo contratto potrebbe risultare fittizio ovvero un espediente per giustificare un riconoscimento economico al figlio di Luigi Cesaro, loro capo corrente». Secondo altre voci, che noi riteniamo poco attendibili, ma riportiamo per dovere di cronaca, l’assunzione di Armando Cesaro avrebbe avuto lo scopo di controllare un investimento di famiglia.  Sul fronte della cronaca c’è da registrare la revoca della misura nei confronti di Francesco Iannuzzi, ex parlamentare ed ex sindaco di Monte di Procida: non avendo più alcuna carica, pur sussistendo i gravi indizi di colpevolezza, sono cessate le esigenze cautelari.