VIA LIBERA AL PIANO DI LACCO AMENO PER IL RECUPERO DEGLI INSEDIAMENTI BARACCALI DEL DOPO TERREMOTO DEL 1883.

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A Lacco Ameno pubblici amministratori e cittadini interessati erano seriamente preoccupati per le sorti di un contenzioso originato da un ricorso al TAR proposto da un privato contro il vigente piano di recupero degli insediamenti baraccali a suo tempo approvato di concerto con la Soprintendenza, piano che consentiva e consente tuttora ai proprietari di vani baraccali di procedere alla loro ristrutturazione anche mediante significativi interventi di adeguamento funzionale e igienico-sanitario.La questione interessava, in sostanza, sia il comune, che aveva già esercitato il suo potere di pianificazione, che un gran numero di cittadini proprietari di fabbricati baraccali realizzati subito dopo il devastante terremoto del 1883.In primo grado, il Tar aveva già rigettato il ricorso, accogliendo le tesi degli avvocati Bruno Molinaro e Miriam Petrone, che avevano sostenuto in giudizio – nel quale si era costituito anche il comune di Lacco Ameno, difeso dall’avv. Alessandro Barbieri – la piena legittimità di un permesso di costruire per la ristrutturazione di un piccolo fabbricato baraccale sito nei pressi dell’attuale liceo scientifico e rilasciato in esecuzione, appunto, delle previsioni del predetto piano di recupero, anch’esso impugnato dal privato controinteressato alla realizzazione delle opere autorizzate.Ora l’avallo definitivo è giunto dal Consiglio di Stato, cui aveva nel frattempo fatto ricorso il privato condannato dal Tar.La Quarta Sezione del Consiglio di Stato ha, infatti, rigettato la richiesta di sospensione, dando ancora una volta ragione agli avvocati Molinaro e Petrone, ritenendo, con motivazione ineccepibile, pienamente legittimo e conforme anche alle previsioni del piano paesistico l’intervento di ristrutturazione edilizia in corso di esecuzione.