Roma, 22 ott. – (Adnkronos) – Per il 2021, la crescita del PIL reale italiano dovrebbe attestarsi al 6%, seguita da un +4,4% nel 2022. Lo scrive l’agenzia S&P osservando come i fattori trainanti di questa “crescita sostenuta” – che può tornare “a cifre che non si vedevano dal 1973” – sono alti tassi di vaccinazione, elevati risparmi privati, miglioramento della fiducia delle imprese e delle famiglie, generosi fondi dell’UE e turismo in ripresa. Sul fronte conti pubblici, l’agenzia tuttavia non prevede un ritorno a un surplus primario fino al 2025, mentre dopo il deficit all’8,8% stimato per quest’anno il disavanzo dovrebbe ridursi al 5,8% nel 2022. S&P prevede che il debito pubblico netto a fine 2021 si attesterà al 144,8% del PIL (escluse le garanzie dell’EFSF) ma osserva che “nonostante l’aumento del rapporto debito/PIL, la spesa per interessi in rapporto al PIL continua a diminuire”: se nel 2012 era oltre il 5% nel 2021 è previsto al 3,2% e “considerato che il Tesoro italiano continua a rifinanziare il debito in scadenza a circa lo 0,1%, ben al di sotto del tasso medio del 2,35% pagato sul totale del debito, riteniamo che la spesa per interessi sul PIL scenderà al di sotto del 3,0% entro il 2022”.