Roma, 28 mag. (Adnkronos) – La bozza della governance del Pnrr, all’esame del Consiglio dei ministri in corso a Palazzo Chigi, conferma l’impostazione che affida al governo super poteri per portare avanti i progetti del Pnrr. In particolare, all’articolo 13, il testo prevede che per il “superamento del dissenso” l’esecutivo cerchi prima una mediazione, tramite confronto con la conferenza delle regioni, fissando termini e tempi stretti per giungere a una soluzione concordata. Decorsi i termini, “in mancanza di soluzioni condivise che consentano la sollecita realizzazione dell’opera, il Presidente del Consiglio dei ministri, ovvero il Ministro per gli affari regionali e le autonomie nei pertinenti casi, propone al Consiglio dei ministri le opportune iniziative ai fini dell’esercizio dei poteri sostitutivi di cui agli articoli 117, quinto comma, e 120, secondo comma, della Costituzione, ai sensi delle disposizioni vigenti in materia”.
In caso di ritardi, inadempimenti o difformità nell’esecuzione dei progetti da parte degli enti locali, la bozza all’esame del Cdm prevede poi la concessione al “soggetto attuatore” di 30 giorni massimo di tempo per sanare la situazione. “In caso di perdurante inerzia, su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri o del suindicato Ministro, sentito il soggetto attuatore, il Consiglio dei ministri individua l’amministrazione, l’ente, l’organo o l’ufficio, ovvero in alternativa nomina uno o più commissari ad acta, ai quali attribuisce, in via sostitutiva, il potere di adottare gli atti o provvedimenti necessari ovvero di provvedere all’esecuzione ai progetti”.