(Adnkronos) – Nei bilaterali che segnano la sua agenda in questa prima giornata del summit, quello più atteso è col presidente turco Recep Tayyip Erdogan, che a Roma si confronta per la prima volta con Von der Leyen dopo il cosiddetto ‘sofa gate’. Da Palazzo Chigi trapela ben poco sull’incontro con il presidente turco, primo faccia a faccia dopo la crisi diplomatica, che si “è concentrato sulle sfide globali al centro della presidenza italiana del G20, nonché sul partenariato bilaterale e le opportunità di un suo ulteriore rafforzamento”.
Inoltre, “al centro del costruttivo scambio di vedute anche le relazioni Ue-Turchia, la crisi afghana e la stabilità nel Mediterraneo, con particolare attenzione per gli sviluppi del processo politico intra-libico”. Facile dedurre che i due abbiano affrontato anche il nodo, non da poco, dei profughi afghani, ma al riguardo restano cucite le bocche di Palazzo Chigi.
Acquista peso anche il bilaterale col presidente del Congo, Felix Tshisekedi. Draghi ha approfittato della sua presenza a Roma per chiedere aggiornamenti sulle indagini riguardanti l’omicidio dell’Ambasciatore Luca Attanasio e del Carabiniere Vittorio Iacovacci. Il presidente del Consiglio riesce a vedere anche il britannico Boris Johnson, mentre a causa dello spazio ‘dilatato’ dei lavori del summit restano in stand-by i bilaterali con il Primo Ministro del Canada, Justin Trudeau; il Presidente dell’Indonesia, Joko Widodo; il primo ministro di Singapore, Lee Hsien Loong. Inconvenienti da G20, anche per un super puntuale come Mario Draghi. (di Ileana Sciarra)