Roma, 31 mag. (Adnkronos) – E’ amara la reazione di Al Bano alla sentenza emessa dalla Corte d’Assise di Taranto sull’ex Ilva. Una reazione che tiene conto, soprattutto, del danno arrecato dalla fabbrica alla realtà contadina preesistente che, con la sua costruzione, è stata di fatto spazzata via.
‘A coloro che hanno avuto l’idea di costruire l’Ilva in quel paradiso di Taranto quanto hanno dato, o quanto avrebbero dovuto dare’ Assicuravano ‘ sottolinea Al Bano parlando con l’AdnKronos – due posti, uno in fabbrica e l’altro al cimitero. Si è trattato di un obbrobrio realizzato in una terra votata all’agricoltura e all’artigianato. La gente della Puglia ‘ricorda il cantante di Cellino San Marco – era incline a quel tipo di tradizione e, di sicuro, non saremmo morti di fame e neanche di Ilva. Hanno distrutto una perla bellissima, nel cuore del Mediterraneo’.
Secondo Al Bano ‘non avere l’Ilva sarebbe stata la fortuna di quella terra che avrebbe potuto puntare sulla sua vocazione contadina. In Puglia avevamo tutto, hanno cambiato delle generazioni costringendole a fare quello che non apparteneva loro. Hanno seminato veleni dissociando quel tipo di pugliese dalla sua naturale vocazione e offrendo una realtà industriale che a noi non serviva’, conclude Al Bano.