(Adnkronos) – La situazione, spiega Martella, è durissima: “Ormai da mesi raccattiamo quello che riusciamo a trovare, alcuni si sono improvvisati autisti, c’è chi ha preso un camion per provare a fare qualcos’altro. Col sostegno di duemila euro non riesco a coprire nemmeno le spese, non abbiamo più la nostra dignità”. E affonda: “Che differenza fa fare i fuochi d’artificio ad una manifestazione religiosa, con tutte le misure di sicurezza necessarie, o fare i fuochi d’artificio il 15 agosto in spiaggia, quando la gente sarà in giro dappertutto'”.
I vescovi “hanno le loro ragioni, ma chiediamo che ci sia per loro un via libera o un lasciapassare, che ricevano il permesso di autorizzare le feste patronali, nel pieno rispetto delle misure governative”. Il pirotecnico pugliese si lascia andare ad un’amara constatazione: “Il sud vive di questo, e invece ormai manca il folklore in tutto. Prima si viveva col sorriso ora invece si vive scansando gli altri”. E conclude con una stoccata al governo: “Nelle nostre manifestazioni non ci sono le migliaia di tifosi dell’Inter, che pure non hanno creato alcun problema per il virus -sottolinea con forza- Perché a noi non ci ascolta nessuno'”. (di Ilaria Floris)