DAL SACERDOTE PASQUALE TRANI: LETTERA APERTA SU SITUAZIONE DEGENTI DI VILLA ORIZZONTE – INVITO A BARANO D’ISCHIA.

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO.

Egr. dott. Giuseppe Ferraro,
sono parroco di San Sebastiano Martire in Barano d’Ischia, la Comunità in cui si ritrova la struttura di “Villa Orizzonte” che ospita dieci degenti.
Sono anche incaricato diocesano e della regione ecclesiastica campana per la pastorale familiare.
Chi Le scrive non è abituato a queste forme estreme di comunicazione, perché per vocazione e carattere ho l’opportunità ogni giorno di cercare un rapporto diretto e umano con le persone e le tante famiglie con cui il Signore mi chiede di camminare insieme e servire per un tratto di strada più o meno lungo.E per convinta scelta di vita son abituato a confrontarmi coi fratelli e confratelli che condividono i miei stessi valori su tutto, dal mangiare al pregare, dall’uso dei beni materiali alle scelte più profonde e radicali, sempre ispirandomi – con tutti i miei limiti – all’amore di Dio che cerco di scorgere in ogni prossimo e al senso di appartenenza all’unica famiglia del genere umano da stabilire con tutti…
Lei mi dirà che questa è la MIA visione delle cose, della vita, a partire da un credo religioso … Certo, ma c’è un campo che dovrebbe accomunarci: la passione per la sorte dell’uomo, il senso di umanità, la volontà di andar incontro a ogni situazione di sofferenza “in punta di piedi”, ma cercando, pur con tutte le limitazioni di questo mondo, di trovare una soluzione ai problemi sollevati in special modo dalla crisi e dalla burocrazia, senza mai perdere la speranza.
Probabilmente – le confesso – me ne sarei rimasto “tranquillo”, come la coscienza di tanti ischitani fin troppo “tranquilli”, se non avessi avuto avanti i volti e i pianti di Elena, Giovan Giuseppe, lo smarrimento di Crescenzo e Brigida, quel richiamo a un dovere di coscienza che mi ha fatto fermare, senza andar oltre, come tante volte facciamo quando vediamo avvicinarsi uno che ti chiede l’elemosina…
In questa faccenda del paventato trasferimento di questi nostri amici da Barano a “Villa Stefania” in Casamicciola Terme – per ora bloccato da un provvedimento comunale – vorrei che trovassimo dei punti d’incontro, una collaborazione nel rispetto delle leggi, di ruoli, competenze e responsabilità.
Mi rendo conto che Lei forse ogni giorno deve fare i conti con conti che non tornano mai (soprattutto nel campo dell’economia della sanità campana…!), ma nelle Sue dichiarazioni rilasciate di recente a organi di stampa isolani, mi sembra lamentasse una certa forma di mancanza di collaborazione nel ricercare soluzioni adeguate da parte degli Amministratori pubblici isolani…
Bene, è proprio quella collaborazione che ora Le vogliamo offrire, non solo e non tanto a titolo pubblico, piuttosto in quanto cittadini e persone.
Mi risulta che Lei ama la nostra isola e viene spesso sul nostro “scoglio”… Vorrei allora invitarLa a Barano per mostrarLe da vicino quanto la legge che metteva fine ai manicomi qui ha dato il suo frutto; vorremmo testimoniarLe come qui a Barano i cosiddetti “matti” (ma Elena dice che “i matti stanno fuori!”…) sono amati e interagiscono serenamente con tutta la comunità (ovviamente nella misura in cui è possibile…); vorremmo farLa incontrare con i proprietari della struttura, che si dicono pronti a rinegoziare al ribasso il contratto di locazione e che in questi anni non hanno mancato di collaborare alla manutenzione dello stabile oltre i loro doveri; vorremmo aiutarLa a trovare soluzioni giuste e immobili adatti a tutto il comparto (mi perdoni se non uso i termini tecnici giusti) del centro di salute mentale.

Insomma vorremmo farLe sentire che qui a Barano le persone – tutte le persone – contano ancora e anche “solo dieci” degenti hanno un valore e una dignità uguale a tutti gli altri cittadini! Vorremmo che Lei, una volta venuto fra noi, aprisse i libri del “dare e avere” ancor più convinto che i conti si fanno a partire dalla dignità e dal rispetto degli emarginati e più bisognosi di cure e non sulla loro pelle! Tutto questo vorremmo che avvenisse evitando reazioni isteriche e prese di posizione che non aiutano una risoluzione positiva.

Caro dott. Ferraro, la Sua posizione non è certamente facile ed è chiamato a dar conto delle sue scelte non solo alla Sua coscienza e a chi Le ha dato l’incarico che ricopre, ma a tutta la Comunità isolana che ora guarda con attenzione Lei e gli Amministratori dei sei Comuni di Ischia e finalmente sta prendendo coscienza che quanto sta accadendo impone una partecipazione collettiva al superamento della crisi in corso!
Un’antica massima, chiamata “regola d’oro”, afferma: “Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te; fa’ agli altri quello che vorresti fosse fatto a te”.
Sottopongo alla sua sensibilità e valutazione questi elementi che spero vivamente La spingano ad accettare l’invito a recarsi fra noi di Barano d’Ischia al più presto per il bene e a nome di tutti quelli che hanno bisogno più di altri del nostro aiuto.
Le auguro ogni bene e La saluto cordialmente come Le posso assicurare sarà cordiale la nostra accoglienza semmai vorrà accettare l’invito!
Accanto alla mia firma si sottoscrivono in segno di condivisione alcuni amici della Comunità baranese e non solo.
Barano d’Ischia, domenica 6 luglio 2014                                                                                         Il Parroco, Don Pasquale Trani

la lettera è indirizzata

al Dott. G. Ferraro, Direttore ASL Napoli Nord

e p.c:

Al sindaco di Barano d’Ischia, dt. P. Buono; Al sindaco di Ischia, dt. G. Ferrndino; Al sindaco di Forio, dt. Francesco Del Deo; Al sindaco di Casamicciola Terme dt. G.B. Castagna; Al sindaco di Serrara-Fontana, R. Caruso

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