ISCRIZIONI LEGA PRO: IL CALCIO E’ IN AFFANNO

Dieci Società non hanno risposto. Si sapeva delle difficoltà finanziarie (notevoli) del Padova e (superabili) della Reggina, si conoscevano le intenzioni di Piero Camilli e di Vavassori di non perfezionare le rispettive pratiche di Grosseto e Pro Patria. Entrambi con i loro validi motivi di abbandono. Nessuno però si aspettava che la carenza, al riguardo di quella fidejussione di 600 mila euro, fosse così ragguardevole. Non è ancora dato sapere, per di più, quanti non sono in regola con gli obblighi regolamentari inerenti le strutture sportive. Ci potrebbero essere altre sorpresine. Sino all´11 luglio in diversi riusciranno comunque ad ottemperare alle norme. C´ è da augurarselo, diversamente sarebbe una sconfitta pesante per tutto il movimento della terza serie. E proprio nell´ anno della, auspicata, necessaria, riforma dei campionati.

Emerge un dato allarmante che non era stato monitorato nel corso dei periodici controlli effettuati dagli ispettori Covisoc. Arrancano in tanti, al di là di quelle 10 Società che ancora non si sono messe in regola. Anche altri hanno rispettato quella scadenza soltanto sul filo di lana. Un ventaglio di situazioni inaspettate che apre la stura a uno scenario preoccupante. Gli stessi vertici della Lega Pro, peraltro, ne sono rimasti negativamente colpiti.Esiste una verità incontrovertibile. La modifica, nel tempo inasprita, delle leggi e dei decreti di natura fiscale, dei regolamenti di figc e Leghe, dei fatti riguardanti l´ esercizio finanziario, ha reso più complicata la gestione generale dell´azienda calcio. Non esiste categoria dove non si registrino difficoltà economiche per qualcuno. Le vicende negative del blasonato Bologna. Le risapute carenze del Siena e delle retrocesse Padova e Reggina in serie B, non rappresentano semplici segnali di allarme. La situazione del Varese non è che sia di tanto migliore, fosse retrocessa si sarebbe aperta una crisi profonda.

Grande la preoccupazione a livello generale. Figurarsi in Lega Pro dove la “fetta” degli introiti (diritti televisivi, mutualità, minutaggio e quant´ altro) è di gran lunga inferiore rispetto alle altre categorie. Stiamo assistendo ad un fenomeno preoccupante. In tanti, imprenditori ed appassionati, desiderano defilarsi, scappare da un mondo nel quale non riescono ad identificarsi. Un ambiente dove, salvo rare eccezioni, portare in equilibrio le poste di bilancio è diventata impresa titanica. Il calcio professionistico rischia di scomparire in molte piazze importanti

da tuttolegapro.com

 

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