RIMINI CALCIO. SI PRESENTA MISTER CAMPILONGO

Il Rimini presenta il nuovo tecnico, Salvatore Campilongo. Ad aprire la conferenza stampa di presentazione il presidente della società biancorossa,Fabrizio De Meis: “E’ l’unico mister che abbiamo incontrato. Ha fatto molto bene nelle categorie professionistiche, ma anche in serie D. Abbiamo sempre la piccola speranza di fare il salto di categoria tramite il ripescaggio, e lui ha un percorso importantissimo in tutte le società professionistiche in cui ha allenato, ma è anche riuscito a vincere il girone e lo scudetto del campionato di serie D. Come dicevamo ieri insieme al direttore sportivo, il mister non ha mai parlato di ripescaggio, nel suo scegliere Rimini ha fatto una valutazione sul progetto. Ci ha inoltre aspettato senza alcuna garanzia, perché eravamo impegnati in una trattativa di cui non sapevamo neanche noi l’esito. L’augurio che gli faccio è centrare successi importanti e costruire una squadra che possa dare soddisfazioni a me, alla piazza e a tutti quanti”.

Tocca quindi al nuovo tecnico del Rimini raccontarsi.
“Penso che di un allenatore sia importante valutare il lavoro – le prime parole di Campilongo -. Non ci ho messo niente a scegliere Rimini dopo aver valutato il progetto che mi hanno presentato il presidente e il direttore sportivo Pastore. Mi sono sentito subito partecipe di questo progetto e mi piace molto l’entusiasmo del presidente. Non ci ho pensato due volte e ho accettato con grandissimo entusiasmo. Ho notato lo scoramento per la brutta retrocessione. Bisogna riportare entusiasmo e riportare la società dove merita. Il Rimini ha un passato glorioso, una storia alle spalle. Spero di ritagliarmi anch’io, insieme al presidente e al direttore sportivo, uno spazio nella storia di questa società e di questa città. Ringrazio il presidente, la società e il direttore sportivo che mi hanno scelto”. “Da calciatore ho girato l’Italia – continua Campilongo -, negli ultimi anni sono stato al Sud e adesso posso conoscere questa nuova realtà. Da quando alleno ho prediletto il 4-3-3, ma non sono un integralista. Sono solo numeri”.

Campilongo è tornato ad allenare nel Campionato Nazionale Dilettanti l’anno scorso, ad Ischia.
“Prima di allenare l’Ischia non facevo più questa categoria da dieci anni – è ancora il tecnico a parlare -. Ho iniziato il mio percorso da allenatore nel 2003 con la Casertana in serie D, poi ho conquistato una salvezza miracolosa in tre mesi ad Ariano Irpino. E quindi erano dieci anni che non facevo questa categoria. Mi sono confrontato con questo problema degli under, perché è un problema, quest’anno forse meno dell’anno scorso quando dovevi stare con la calcolatrice in mano a vedere chi doveva giocare per rispettare il parametro dell’età media. Sapevo di dover fare bene e costruire una squadra per vincere, perché quando passi tanti anni in B e torni in D hai il fucile puntato addosso. Invece noi ad Ischia abbiamo costruito una buona squadra, pensando agli uomini prima che ai calciatori e abbiamo iniziato a lavorare per lo stesso obiettivo. Principalmente il successo è stato merito dei miei giocatori. Cos’altro si può chiedere a una squadra che fa 87 punti e poi vince anche lo scudetto di D? In questa categoria devi avere i giovani bravi. Il problema quando nasce una squadra di serie D è dove mettere i giovani. Molti dicono: mettiamoli sugli esterni, dove fanno meno danni. Non è necessariamente così. Si parte comunque di solito con l’obiettivo di averne due sugli esterni e qualcuno davanti”.

Le era mai capitato di dover ricostruire una squadra da zero, come sarà quest’anno a Rimini?
“L’anno scorso ad Ischia siamo partiti da zero – risponde il tecnico -. Abbiamo preso 17-18 giocatori nuovi, anche qualcuno in più. Rimini oggi deve creare un gruppo con ragazzi che si sentano partecipi del progetto. Quando c’è una retrocessione è sempre dura da accettare ed è meglio ripartire da zero. Certo, si possono fare alcune eccezioni. Il presidente, per esempio, mi ha dato grandi attestati di stima nei confronti di Scotti, sia come portiere che come persona”.

Come sarà composto il suo staff tecnico?
“Per lo staff mi porto dietro il mio preparatore dei portieri, Franco Cotugno. Sono 30 anni che ci conosciamo perché abbiamo anche giocato insieme. Non solo come preparatore è uno dei più bravi in Italia (partecipa regolarmente ai camp del Milan), ma è anche una gran persona.
Il mio secondo sarà Marco Arno, un mio ex giocatore. Per il preparatore atletico ho preferito far fare la scelta alla società e adesso insieme al direttore stiamo valutando alcuni professionisti”.

E’ ipotizzabile un ritorno in maglia a scacchi di Adrian Ricchiuti?
“Con Adrian ci siamo conosciuti a Catania. Lo volevo portare ad Ischia. E’ un giocatore straordinario. Credo sia stato uno dei protagonisti del Catania. E’ un giocatore che può far parte della nostra società. Ma lo valuteremo insieme al presidente e al direttore sportivo”.

da newsrimini.it

 

 

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