I Cesaro, Armando ma sopratutto Luigi, riescono a ritagliarsi sempre una copertina di prima pagina, che riguardi la politica o la cronaca giudiziaria. Ora torna d’attualità la richiesta dell’utilizzo delle intercettazioni telefoniche per l’indagine di corruzione che vede indagato Luigi. Ed ad ogni notizia, sopratutto giudiziaria, Salvini ed i vertici della Lega, ri-manifestano il loro malcontento che rende il rapporto con gli alleati di Forza Italia sempre più difficile, quasi da separati in casa. Infatti Matteo ed i suoi alzano il tiro e la voce strillando “No ai Cesaro! Liste pulite!”. Ma questa posizione sta destabilizzando i vertici di Forza Italia della Campania. Armando Cesaro, colpito da un’indagine per voto di scambio, ha deciso di non candidarsi alle prossime elezioni regionali. E Domenico De Siano, legato a doppio filo ai Cesaro, sta valutando l’ipotesi di lasciare il coordinamento di Forza Italia della Regione Campania.
Ma veniamo all’ultimo episodio della vicenda giudiziaria che riguarda l’onorevole Luigi Cesaro.
Il giudice per le indagini preliminari di Napoli, Maria Luisa Miranda, deciderà entro dieci giorni in merito all’utilizzabilità delle intercettazioni in cui compare anche la voce di Luigi Cesaro, il senatore di Forza Italia, indagato nell’ambito dell’inchiesta del Ros dei carabinieri e della Procura di Napoli, per corruzione. Si tratta di intercettazioni indirette, captate durante l’indagine su un altro filone investigativo.
All’udienza di ieri mattina c’erano i pm titolari dell’indagine Loreto e Alfano (che contestano il concorso esterno in associazione mafiosa), e i due legali del parlamentare, gli avvocati Alfonso Furgiuele e Michele Sanseverino. Qualora il giudice per le indagini preliminari partenopeo dovesse decidere per l’utilizzabilità di quelle intercettazioni, sarà necessario inoltrare richiesta per l’autorizzazione alla Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari del Senato della Repubblica. Il Tribunale del Riesame di Napoli aveva già espresso parere negativo ritenendo inutilizzabili le conversazioni telefoniche e annullando la richiesta di misura per l’onorevole.