nterrogazione a risposta scritta 4-03907presentato da SCOTTO Arturo testo di Venerdì 7 marzo 2014, seduta n. 185 SCOTTO. — Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
sul sito della direzione generale per le risorse minerarie ed energetiche del Ministero dello sviluppo economico è possibile verificare che Napoli, i Campi Flegrei ed Ischia rientrano negli interessi di due società che hanno richiesto ed ottenuto permessi di ricerca geotermica;
tali permessi prevedono prima l’esecuzione di studi ed indagini, e poi, eventualmente, la perforazione di pozzi esplorativi;
inoltre le società in questione hanno ottenuto permessi di produzione di energia elettrica;
questa produzione di energia elettrica avverrebbe tramite estrazione dei fluidi caldi dal sottosuolo e la loro successiva reiniezione a forte pressione nel sottosuolo;
difatti essi non potrebbero essere dispersi nell’atmosfera, dato il loro contenuto dannoso per l’ambiente e la salute dei cittadini;
la reiniezione a forte pressione avverrebbe in un sottosuolo che già naturalmente è particolarmente instabile, come evidenziato dai disastrosi sismi della seconda metà del 1800 ad Ischia e dai numerosi terremoti che accompagnano il fenomeno bradisismico, come verificato tra il 1983 ed il 1985, quando il suolo flegreo si sollevò di circa 2 metri nella zona del porto di Pozzuoli;
in un sottosuolo instabile naturalmente è notoriamente pericolosa la reiniezione di fluidi ad alta pressione, poiché si può innescare una sismicità che può risultare dannosa per i manufatti e la sicurezza dei cittadini;
i permessi sono denominati Cuma e Scarfoglio in terraferma, e la società titolare è la Geoelectric;
ad Ischia, invece, il permesso si chiama Forio e la società titolare è la Taddei Green Power;
la cessione delle ricchezze del territorio a quelli che all’interrogante appaiono poteri «forti» e a danno della collettività rischia di provocare conseguenze devastanti per l’ambiente e negare vantaggi alla comunità in termini di opportunità di lavoro e di benessere diffuso per tutti;
non si tratta di una contrarietà ideologica nei confronti dell’energia geotermica, ma è necessario verificare e valutare con attenzione l’impatto che gli interventi necessari alla produzione di tale energia potrebbero avere sull’ambiente e sulla salute della cittadinanza data la conclamata instabilità del sottosuolo su cui si interverrebbe –:
se i Ministri siano a conoscenza dei fatti narrati;
quali misure abbiano già, per quanto di competenza, preso in merito e quali azioni si intenda intraprendere al riguardo;
se non ritengano opportuno coinvolgere in scelte di questo tipo la cittadinanza, informandola preventivamente degli eventuali rischi ambientali e sanitari;
se non ritengano che le società coinvolte debbano effettuare adeguati studi di impatto ambientale assumendosi tutte le responsabilità concernenti la situazione;
se non ritengano opportuno aprire un tavolo di confronto che coinvolga la cittadinanza e che, attraverso la collaborazione di studiosi, verifichi la validità di tali studi.