ISCHIA E NAPOLI. LA VI EDIZIONE DELL’INTERNATIONAL FESTIVAL OF PHILOSOPHY, “LA FILOSOFIA, IL CASTELLO E LA TORRE”

La Filosofia, Il Castello e la Torre – Ischia and Naples International Festival of Philosophy, Summer School of Humanìties and Young Thinkers Festival 2020 VI Edizione si terrà ad Ischia dal 20 al 27 settembre ed a Napoli dall’1 al 3 ottobre.

L’associazione culturale InSophia, ente no-profit ideatore del festival, in collaborazione con il Comune d’Ischia, il Comune di Napoli, il CRF – Centro Internazionale per la Ricerca Filosofica, l’Università di Toronto, Mississauga (dipartimento di Visual Studies), con il patrocinio del Circolo G. Sadoul, dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, della FISP (Federazione Internazionale delle Società Filosofiche), del Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Palermo, sono lieti di annunciare la sesta edizione del festival internazionale di filosofia “La Filosofia, il Castello e la Torre – Ischia and Naples International Festival of Philosophy 2020” che si terrà a Ischia dal 20 al 27 settembre e a Napoli dal 1 al 3 ottobre 2020.

Accanto alla Call for Papers generale il festival propone un’approfondimento dedicato alle scienze psicologiche.

Call for Papers – Psy : Il Tempo della cura.

Il tempo è una categoria centrale per ogni terapia, qualsiasi tipo essa sia. Basti pensare alle terapie e agli interventi in situazioni di emergenza, in cui “si lotta contro al tempo” o la prevenzione nei confronti di malattie degenerative o oncologiche, in cui “essere tempestivi” può fare molta differenza, oppure nelle terapie bariatriche e nelle diete in cui “essere costanti nel tempo” spesso determina il successo o l’insuccesso. In psicoterapia il tempo diventa ancora più centrale, al punto da poter essere uno degli elementi distintivi tra i vari orientamenti e agli approcci alla cura.

A complicare la situazione c’è il fatto che è presente molta confusione tra le varie figure psi- (psicologo, psicoterapeuta, psicanalista, psicoanalista, psichiatra ecc…) e le varie psicoterapie, le quali frammentano ancor di più lo scenario dell’approccio alla persona.

 

Secondo alcuni studi esistono oltre 200 orientamenti psicoterapeutici, con tecniche e interpretazioni del lavoro a volte anche molto diverse tra di loro.

In questo contesto di differenza, in cui spesso, si cerca di promuovere la propria prospettiva e fede, ci possiamo porre alcune questioni fondamentali, relative proprio al tempo della cura….

Quanto tempo deve durare una psicoterapia?

Quanto tempo deve durare una seduta?

Quale frequenza deve avere una psicoterapia?

Una terapia più lunga è migliore di una breve, o viceversa?

Come funziona una psicoterapia di fine-vita?

E in carcere o in altri contesti a tempo determinato?

Quando finisce una terapia?

Queste domande aprono la necessità di un dibattito su almeno 4 assi che entrano in gioco nella cura:

–  il “tempo interno di cui è portatore ogni paziente”: ogni persona che domanda di essere presa in cura ha una sua aspettativa sulla durata della terapia, ha un proprio modo di viversi nel tempo e di accogliere i cambiamenti di una cura

–  il “tempo del terapeuta”: anche il terapeuta vive il tempo in un modo unico e personale che influenzerà necessariamente il modo di condurre una cura in base alle sue aspettative, ai suoi tratti di personalità, alla sua formazione e alla sua esperienza di vita

–  il “tempo di ciascun orientamento”: ogni orientamento psicoterapeutico ha una propria idea sul tempo della cura

–  i momenti temporali imprevedibili nel corso della cura, che possono tracciare un taglio e spostare gli elementi in gioco nel tempo della cura

Tutti questi aspetti entrano necessariamente all’interno della terapia e del percorso di cura, al di fuori della specificità degli strumenti e degli orientamenti terapeutici.

Ci sono orientamenti terapeutici che si prefiggono di raggiungere risultati in tempi predefiniti; altri che lasciano che il tempo della cura sia esclusivamente il tempo del paziente; alcuni si prefiggono di risolvere la problematica in tempi brevi, assoggettando il tempo del paziente allo standard definito dalla scuola di orientamento.

Alcuni strumenti terapeutici, prevedono una manipolazione intenzionale della percezione del tempo della persona, che così vive un’esperienza di tempo del tutto unico.

Per non parlare del tempo delle sedute: alcuni prediligono una durata standard per gli incontri; altri sono più flessibili. Il tempo risulta quindi un elemento fluido, sfuggente, plastico, ma da tenere sempre in considerazione all’interno del percorso di cura.

Aree settore Psy:

1 I TEMPI DELLA CURA: riflessione sulle influenze dei vari tempi in gioco

2 TERAPIE BREVI vs TERAPIE LUNGHE: Orientamenti a confronti, per un tempo che non sia perduto

3 TERAPIE A TEMPO LIMITATO: Come fare o comportarsi quando le terapie hanno un tempo di fine non voluto da paziente e terapeuta. La situazione in carcere o fine vita.

4 IL TEMPO DEL CAMBIAMENTO: il tempo per cambiare è uguale per tutti? Che significa che ognuno ha il suo tempo? In che modo, nella cura, il cambiamento ha a che fare col tempo?

5 LA DISTORSIONE DEL TEMPO COME CURA: Ripetizione, Trasformazione e Creazione di un tempo: distorcere il tempo della persona come chance di uno cambiamento, come possibilità di uno squarcio di “nuovo” nello “stesso”.

6 AGLI ALBORI DEL TEMPO COME CATEGORIA UMANA: autismo, neuro diversità, e rapporto dell’umano col tempo.

7 AL DI LA DEL TEMPO: come cambia il tempo soggettivo dopo la morte di un caro, o dopo essere “sopravvissuti”?

8 IL TEMPO DELLE EMERGENZE: come influisce il fattore tempo negli interventi di cura nei casi di disastri naturali o conflitti militari?

9 IL TEMPO DEL PERDONO: quanto tempo ci vuole per perdonare omicidi, stupri e violenze?

10 IL TEMPO DI OGGI: considerazioni sulle terapie al tempo del discorso socioculturale di oggi: le terapie cambiano col tempo? Qual è la logica delle psicoterapie ai giorni d’oggi?

PROCEDURE PER L’INVIO DELLE PROPOSTE

Lingua: Italiano, Inglese

Le proposte di relazione (della lunghezza massima di 1000 parole), insieme ad una breve nota autobiografica (si prega di specificare l’attuale provenienza istituzionale o, se non si è impegnati in una posizione accademica, la sede dove si è concluso l’ultimo percorso di ricerca/studio), dovranno essere inviate entro il 5 Aprile 2020 a: info@lafilosofiailcastellolatorre.it – direzione@lafilosofiailcastellolatorre.it – mirelliraffaele@gmail.com

Si prega di inviare la breve biografia (massimo 10 righe) in un file a parte. Si prega di inviare file in formato *.doc o *.odt, non dunque in formato *.pdf.

 

Ciascuna relazione avrà a disposizione 20 minuti, più 10 minuti per la discussione. Sono ammesse relazioni in italiano e inglese. Sono gradite anche le proposte di panel.

Ogni panel dovrà consistere di 3 o 4 relazioni su un tema comune. Il responsabile del panel, che può anche essere uno dei relatori, ha il compito di introdurre e guidare la discussione. La proposta di panel deve includere gli abstract di ciascuna relazione e una introduzione di una lunghezza massima di 300 parole.

Si prevede il pagamento di una tassa di registrazione per i relatori. Verranno, inoltre, proposte soluzioni per il pernottamento sull’isola nella settimana dei lavori.

Quest’anno è prevista una pubblicazione degli atti.

Per ulteriori informazioni contattare la segreteria organizzativa del festival o il direttore scientifico, scrivendo ai seguenti indirizzi:

– info@lafilosofiailcastellolatorre.it

– direzione@lafilosofiailcastellolatorre.it

– mirelliraffaele@gmail.com

-giorgioespugnatore@gmail.com

– f.impagliazzo@hotmail.it

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