L’inchiesta di Barano si estende e coinvolge anche un giudice, presidente della quinta sezione della Corte d’Appello di Napoli, che risulta essere cugino di primo grado di Antonio Stanziola. A carico del magistrato, per i fatti contestati, è in essere un procedimento d’indagine da parte del Csm. I fatti: nel 2013 il parente giudice chiede ed ottiene dal cugino responsabile dell’Utc comunale, l’autorizzazione a creare un accesso carrabile alla villa di proprietà del giudice stesso. In cambio, l’ufficiale dei vigili urbani chiede ed ottiene dal cugino giudice che figura anche quale togato della commissione tributaria regionale, che venisse archiviato un procedimento sanzionatorio aperto dalla guardia di finanza di Ischia contro il suo dentista di fiducia. L’inchiesta è tuttora in corso, ma concorre a delineare nei confronti di Antonio Stanziola, il quadro operativo all’interno del quale l’indagato era solito agire.
Fonte: Il Mattino