SANITA’. GIOSI FERRANDINO: “ISCHIA, DIMENTICATA DALL’ASL”

Sulla situazione attuale della sanità isolana interviene l’eurodeputato Giosi Ferrandino che sottolinea le diverse carenze che l’Asl Napoli 2 Nord ha ignorato finora rispetto alle reali esigenze dell’isola d’Ischia, dall’ampliamento dell’ospedale, alla carenza di personale, alla questione del trasporto negato alle ambulanze con paziente sui traghetti, a Villa Mercede, alla necessità di dichiarare ll’isola “zona disagiata”

Il piano da oltre 1 miliardo di investimenti strutturali in ambito sanitario varato dalla Regione Campania è l’ennesima conferma dell’enorme e ottimo lavoro svolto dal Governo del Partito Democratico per la sanità regionale esordisce Giosi Ferrandino – Non possiamo purtroppo dire altrettanto per la sanità ischitana.

Dalla mia ISCHIA qualcuno ha protestato perché non ha trovato nell’elenco il Rizzoli. 

Ebbene, stiano tranquilli. 

L’ampliamento dell’ospedale di Ischia è stato finanziato con un decreto del 2017. 

3 milioni di euro tondi, circa 2,5 per l’ampliamento della struttura e la creazione di altri 30 posti letto, la parte restante per l’acquisto delle attrezzature. 

Piuttosto, è deplorevole il fatto che a distanza di tanto tempo l’ASL ancora non ha avviato l’iter per i lavori. 

Nei giorni scorsi il Presidente De Luca ha rinnovato a capo dell’ASL NA 2 D’Amore. A lui auguro buon lavoro con questo piccolo promemoria, suddiviso per punti, (certamente non esaustivo) anche perché nel mandato precedente ha dimostrato di essere un buon manager per la sanità in terraferma, ma, a mio avviso e, credo, per molti altri isolani, ha dedicato poca attenzione alla sanità isolana. 

1. Va affrontata la cronica carenza di personale. Ischia conta almeno 15 unità mediche in meno rispetto al suo reale fabbisogno. D’Amore ha intenzione di mettere in campo le misure necessarie per risolvere definitivamente questo problema che causa turni pesantissimi per i medici, al limite della legalità, e con gravi rischi per i pazienti? 

2. Il trasferimento dei pazienti in terraferma costituisce ancora oggi un problema. Il personale è così ridotto – soprattutto in cardiologia, radiologia, ortopedia e pediatria – che ogni trasferimento comporta avere il reparto nel frattempo sguarnito, esponendo i pazienti ricoverati a costante pericolo. 

3. Gli anestesisti sono così pochi che spesso si è costretti a rimandare gli interventi. 

4. La ginecologia di Ischia effettua 320 parti l’anno. Se pensano davvero di chiuderla, dovranno fare i conti con noi.  Ischia deve essere dichiarata Zona Disagiata.

5. Villa Mercede. 3 bandi fatti, 3 figuracce, con l’ASL condannata dal TAR. Intanto ci si avvia verso la riduzione dei servizi, il declassamento della struttura ed il licenziamento dei lavoratori, che tra l’altro percepiscono lo stipendio a singhiozzo e con ritardi inaccettabili. Per questo abbiamo assistito di recente alle giuste mobilitazioni e proteste da parte dei dipendenti. 

6. È stato smantellato il servizio di psichiatria. Adesso i pazienti con disturbi psichiatrici nel fine settimana e nelle ore notturne, vengono accolti nel pronto soccorso: una situazione non idonea sia per l’assenza di personale qualificato, sia per i problemi che causano al personale di turno e agli altri pazienti presenti nel reparto. 

Ecco, sono solo alcune delle priorità – perché poi c’è molto altro che non va – sulle quali auspico fermamente che D’Amore sia motivato a trovare una soluzione. 

Io sono pronto a dare battaglia con ogni mezzo, con la forza di 70mila ischitani che pensano che finora la Regione e la Asl hanno dedicato molto ma molto poco alla sanità isolana e che purtroppo, rispetto al passato, ha fatto tanti passi indietro”.

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