Hanno ricevuto la lettera di licenziamento tutti i 42 operatori di Villa Mercede a Fontana, a fronte di una nota dell’asl che ha imposto alla cooperativa civitas la sospensione del servizio diurno a partire dal prossimo primo aprile.
“Il setting assistenziale della semi residenzialità non è utile”, scrive l’asl in un documento inviato lo scorso 11 marzo.
Già il 28 febbraio il direttore amministrativo aziendale dott.Balivo aveva chiesto al direttore sanitario dott.ssa Scafarto di procedere alle valutazioni ed alle determinazioni di natura sanitaria in merito al mantenimento ed all’appropriatezza dei livelli assistenziali erogati presso Villa Mercede, con specifico riferimento all’attuale livello assistenziale “non utilizzato” (semiresidenzialità) alla luce dei dati storici di cui è venuto a conoscenza solo in data 26 febbraio.
In risposta a tale richiesta, il 6 marzo la dott.ssa Scafarto ha certificato che “in ordine al regime semi residenziale della struttura in questione, visto lo scarso utilizzo emerso dai dati storici, occorre sospendere ad horas il servizio in essere”.
E così, in una nota dell’11 marzo sottoscritta dai direttori Balivo e Scafarto, nonché dal direttore generale dell’asl dott.D’Amore, è stata “acclarata la non utilità del setting esistenziale della semiresidenzialità presso Villa Mercede disponendo a far data dal primo aprile la chiusura del setting all’interno della struttura di Fontana.
Da qui, la lettera di licenziamento collettivo emessa dalla cooperativa Civitas…”Al momento nessuno ci ha ancora convocato”, ha chiarito stamani la presidente antonella polverino che ha lasciato intendere come le porte, dal canto loro non sono del tutto chiuse, almeno per tentare di salvare il salvabile…
E mentre la società civile e le associazioni, con i sindacati sono già all’opera, manca all’appello la politica, che pure tanto clamore aveva sollevato, non più tardi di un mese fa…