Abusi edilizi sull’ isola di Capri:
interventi di riqualificazione privi della valutazione dell’impatto ambientale, pareri ritenuti non in linea con la tutela del territorio, un’inchiesta che chiama in causa pubblici amministratori e legali di società private.
La Procura della Repubblica di Napoli ha chiesto il rinvio a giudizio per 16 persone, tra le quali anche l’ex soprintendente Giorgio Cozzolino, in relazione a presunti abusi edilizi ad Anacapri realizzati presso il complesso balneare «Nettuno», in prossimità della Grotta Azzurra.
Dalle indagini sarebbe emerso che i lavori di ristrutturazione e riqualificazione eseguiti nel complesso immobiliare, sarebbero stati eseguiti sulla base di permessi illegittimi, in violazione della normativa urbanistica e paesaggistico-ambientale.
Oltre che per l’ex soprintendente Cozzolino, hanno chiesto il giudizio per la dipendente della soprintendenza Rosalia D’Apice, per Raffaele Perrella, legale rappresentante della società Nettuno, Nicola Pisacane, progettista e direttore dei lavori;
Filippo Di Martino, responsabile del settore tecnico del comune di Anacapri, ma anche in qualità di presidente della commissione locale per il paesaggio; Michele Sorrentino, Giuseppe D’Urso, Massimiliano Ferraiuolo, Guido Gargiulo, Salvatore Maresca, Colomba Gargiulo, Paolo Staiano, Antonio Mazzarella, quali componenti della commissione locale per il paesaggio di Anacapri.
Sotto i riflettori finisce la demolizione di cabine di legno, la modifica planimetrica di due piscine, l’edificazione di un nuovo corpo di fabbrica, con camere per ospitalità di 270 mc; cambio di destinazione d’uso di manufatto originariamente adibito a lavanderia deposito in appartamento-dependance; la realizzazione di un vialetto di passaggio con arretramento del muro di contenimento mediante sbancamento ed edificazione di muro di sostegno in cemento armato.