L’ASSOCIAZIONE ARTEMISIA PRESENTE AI CONVEGNI DI PERUGIA E FIRENZE

L’Associazione Artemisia ha presenziato a due importanti convegni: il primo, a metà ottobre, si è tenuto a Perugia, sul tema “Il TSO e il Codice Lilla”; il secondo, a Firenze in novembre, si è invece occupato dello “Stato delle cure in Italia: esperienze familiari e professionali”.
Entrambi i temi costituiscono parte integrante non solo del nostro bagaglio di conoscenze, ma principalmente delle principali battaglie che sin dall’inizio sono alla base della mission di “Artemisia”.
Per quanto attiene al Codice Lilla restiamo tuttora perplessi sulla precarietà dei contenuti di tale provvedimento e, di conseguenza, sulla sua reale pratica applicabilità“, è quanto ha dichiarato il nostro Presidente Prof. Paolo Massa, che ha partecipato a entrambi i convegni. “Per il TSO, in particolare, -continua Massa- sussistono ancora delle nette contraddizioni che confliggono non poco con la normativa vigente, che purtroppo non è stata ancora cambiata in base alle reali esigenze dei pazienti affetti da DCA.
Quanto al convegno di Firenze, si è preso atto che lo stato delle cure dei DCA nelle singole regioni è ancora estremamente carente, con testimonianze drammatiche anche da regioni come il Piemonte, laddove molte strutture non riescono ad operare correttamente in virtù dello scarsissimo livello organizzativo e di coordinamento da parte delle amministrazioni regionali. Anche in questo caso, a giudizio del Prof. Massa, “il Ministero della Salute dovrebbe finalmente intervenire e valutare la reale possibilità delle singole regioni di affrontare e gestire tale problematica, tenendo conto che di certo non bastano i proclami o la nomina di un semplice referente per le Associazioni territoriali che si occupano di DCA a poter vantare una reale soluzione a vantaggio di tale genere di pazienti.”
Un aspetto positivo emerso in particolare dal convegno di Firenze è rappresentato, invece, dalla volontà emersa a chiusura dei lavori di creare un fronte unico tra tutte le Associazioni e tra i gruppi di coordinamento (Consulta Noi e Coordinamento Nazionale DCA), in modo da concentrare gli sforzi su una serie di punti in comune, in special modo per quanto concerne l’interlocuzione -mai sufficiente- con il Ministero della Salute che porti nel minor tempo possibile al tanto agognato riconoscimento dei DCA e dei necessari livelli di prevenzione e di protocollo terapeutico.

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