La Chiesa riguarda solo La Misericordia. La Chiesa è,come dovrebbe essere e come Gesù è, Misericordiosa. La Chiesa è chiamata ad essere Misericordiosa come Cristo è Misericordioso.Atti di grande Misericordia non sminuiscono in alcun modo l’insegnamento corretto e morale della Chiesa. Come insegna la Chiesa e come è sempre stato,tutti i peccati si possono perdonare se una persona cerca il perdono ed è veramente pentita. La Chiesa cattolica riguarda solo il perdono,la Misericordia. È in questa Misericordia che la gente trova la propria strada per raggiungere la vera guarigione e la pace. Occorre difendere i preti novelli,veri figli coraggiosi che si discostano dai vecchi modelli per insegnarci a mettere al centro non noi stessi e le nostre idee di rinnovamento della Chiesa,che possono pure essere giuste,ma Dio Padre. Un sacerdote è sempre un dono, ma oggi lo è di più. Un figlio che persegua questo desiderio va contro tutto ciò che la cultura dominante oggi insegna ed anzi comanda. I ragazzi imparano che bisogna vivere nell’attimo,che bisogna consumare,che bisogna pensare alla propria immagine. Un giovane che sceglie il sacerdozio oggi a me sembra un rivoluzionario ed io nutro stima e gratitudine per quanti lo fanno. I novelli preti stanno troppo sullo smartphone e sul computer? Ma forse quello è il luogo in cui dialogano con quelli della loro età, ed è una cosa importante. Per parlare con loro bisogna prendere appuntamento? Devo dire che la cosa non mi scandalizza. Secondo i dati dell’Annuario Pontificio il potenziale di sostituibilità generazionale dei sacerdoti attualmente nel Vecchio Continente è di 10 candidati all’ Ordinazione ogni 100 sacerdoti in attività. Noi siamo cresciuti abituati a trovare un prete disponibile ad ascoltarci in qualsiasi momento, una Messa sotto casa tutte le mattine. Non sarà così in futuro, ci dovremo abituare. Imparando a perdonare i nostri sacerdoti,sempre più preziosi,e accogliendo con un abbraccio quelli, giovani, che si presentano nelle nostre chiese. Chiamandoli, come si usa,”padre”, ma guardandoli con gli occhi benigni e generosi con cui si guardano i figli.
Il cristiano nel perdonare deve trarre ispirazione dal Signore il quale dalla Croce non ha atteso che gli uomini domandassero perdono,ma ha anticipato il loro pentimento e in qualche modo l’ha prodotto dicendo” Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno”. Il pentimento non è frutto semplicemente della azione umana ma della azione divina che precede e soccorre. Va precisato che perdonare non significa vanificare le esigenze della riparazione. Se così fosse, il perdono sarebbe controproducente.Dio stesso,fin dall’inizio,ha voluto perdonare il peccato di Adamo. Ma non lo ha fatto con un colpo di spugna. Ha perdonato mediante il sacrificio di espiazione compiuto da Nostro Signore. Anche Giovanni Paolo secondo subito dopo l’attentato ha perdonato al suo attentatore,ma non ha chiesto che fosse rimesso in libertà. Il perdono, pertanto,mira a ristabilire nella verità è nell’ordine morale il cuore di chi ha sbagliato. Diversamente sarebbe controproducente. Alla luce di quanto detto posso dire che sarebbe irragionevole chiedere che gli uomini facciano più di quello che ha fatto Cristo stesso. Ma Cristo ha dato il perdono,senza aspettare il pentimento,proprio per SUSCITARE il pentimento.
