Gentile presidente
commissione turistica tempo libero e Federazione Motociclistica,
Mai è mia intenzione esprimermi in “critiche”(termine da voi adoperato). Il mio vuole essere un grido di allarme e di dolore lanciato da una natura in stato di deturpazione e che ha solo la voce delle coscienze sensibili per fare ascoltare il suo lamento. Sono convinto che i vostri incontri si svolgano nella più assoluta correttezza istituzionale e con i relativi permessi rilasciati dalle Autorità e dalle Prefetture locali. Sono convinto che Voi rispettate scrupolosamente sia il codice stradale sia i limiti indicati dalle Autorita’ locali. Il mio parlare non è rivolto a lei, che nutre interesse nella buona riuscita dei motoraduni in quanto è presidente della Federazione Motociclistica. Il mio appello è alle coscienze di coloro che ci governano. Lei stesso in un tratto scrive che le moto sono meno inquinanti. Tale affermazione non vuol dire non inquinanti. La morfologia del suolo isclano eterogenea. In alcuni tratti la roccia compositiva è tendente a fragilità, vuoi per gli abusivismi edilizi, vuoi per l’aumento del degrado ambientale, vuoi per tanti errori operati nel corso del tempo. Per i danni già avvenuti nulla si può. Il mio intento è adoperarmi a frenare nuovi possibili danni. Ho scritto diversi articoli sui pericoli a cui il nostro habitat va incontro, anche per l’uso sempre più frequente dei fuochi artificiali. In generale, i motori a combustione interna producono monossido di carbonio, CO, anidride carbonica, CO2, ossidi di azoto, monossido NO e biossido NO2, globalmente indicati come NOX, idrocarburi derivati dalla parziale combustione del combustibile, genericamente indicati come HC,particelle solide portate in sospensione dai gas,dette particolato, e prodotte soprattutto dai motori Diesel, e prodotti derivanti dall’ossidazione di impurità contenute nel combustibile, quali, ad esempio, lo zolfo. Inoltre i mezzi di trasporto possono contribuire al fenomeno dell’inquinamento ambientale anche attraverso fughe, ossia fuoriuscite di gas o liquidi dal basamento del motore, dal serbatoio o dal sistema di alimentazione del combustibile. Rispettabilissimo presidente, non e tra i miei intenti assurgere a professore di chimica e scienze. Sono un umile ufficiale giudiziario. Cerco di vegliare e vigilare sul mio habitat naturale, la mia meravigliosa ed insostituibile isola. Ha notato quanto è bella? Ecco. Mi impegno a preservarne la suggestione di ogni scorcio, la particolarità data dai giochi di luci e di ombre che si intersecano tra rami e chiome intervallati e mossi dalle brezze. Lei è il presidente della Federazione Motociclistica ed è giusto che si adoperi in coscienza affinché i suoi iscritti siano sempre contenti. Io invece mi adopero e mi batto per il Creato che mi circonda e di cui mi sento, più che dominatore a mio uso e consumo, semplice creatura co-abitante. Non me ne voglia se mi batto per casa mia. Prossimamente si terrà la giornata ecologica in cui la cittadinanza sarà invitata a spegnere i motori. La invito. Venga con me. Le farò assaporare il paradiso in uno scorcio, le sue orecchie resteranno sorprese di ascoltare il cinguettio degli uccelli in dialogo tra i rami nel mormorio della brezza, il dimenarsi di un’onda o la dolcezza del dondolio all’andare in riva, e, se siamo fortunati, persino il chiacchiericcio di qualche cicala. Suoni, questi come tanti, che il rombo di un motore, pur in tutta la sua maestria, mai potrà sostituire, ma che, sempre più spesso, vengono assopiti o, ancor peggio, soffocati e che l’orecchio dell’ uomo contemporaneo tende, purtroppo, a dimenticare.
Con rispetto ed osservanza. Dottor Antimo Puca, funzionario presso il Tribunale di Napoli, sezione distaccata di Ischia.