TERREMOTO. TUTTI AL CAPEZZALE DI ISCHIA, MANCA SOLO IL PAPA

Con la visita del presidente del consiglio Giuseppe Conte si allunga l’elenco delle alte personalità, civili e religiose che hanno fatto visita ai comuni terremotati di Casamicciola e di Lacco Ameno.

Dal tristemente famoso 21 agosto 2017, tanti sono stati i personaggi che hanno calpestato le strade della zona rossa, guardato gli squarci nelle mura delle case lesionate, ascoltato ricordi e richieste, stretto mano e rassicurato la popolazione sfollata del Maio e del Fango che hanno incontrato…

Iniziò il valzer delle visite di stato l’allora ministro degli interni Marco Minniti, che partecipò al palazzetto di Ischia ai funerali delle due incolpevoli vittime.

Sono seguiti vari ex ministri del governo Gentiloni fino ad arrivare ai leader di partito, da Silvio Berlusconi a Matteo Salvini, accompagnato dagli onorevoli napoletani Andrea Cantalamessa e Pina Castiello.

Non è mancata la massima carica dello stato, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in uno con il governatore della Campania Enzo de Luca.

Poi, ultimo in ordine di tempo, il vice premier Luigi di Maio, giunto a Casamicciola il 21 agosto di quest’anno, 12 mesi dopo il tragico evento, per partecipare alle commemorazioni laiche e religiose di rito.

Anche la chiesa è stata presente, a vari livelli, in tutto quest’anno, a far visita ai luoghi e a parlare con le persone: dal cardinale di Napoli Crescenzio Sepe al cardinale Bassetti presidente della conferenza episcopale italiana.

Tutti lì, a guardare con il naso all’insù fino all’ultimo angolo delle pareti diroccate e ad intrattenersi con i rappresentanti del comitato di sfollati, ma anche con la gente comune che chiedeva, ora come allora, risposte concrete…

Dunque, arriva in visita lampo il premier Conte…pur rischiando di essere blasfemi, possiamo dire che ci manca solo Papa Francesco, a visitare e benedire l’isola terremotata…E dire che a Sua Santità il paese di Casamicciola, ferito dal terremoto, era stato raccomandato da Nunzia Mattera, nel corso di una commovente telefonata pochi giorni prima della sua scomparsa…

Ma dicevamo il premier: cosa potrà aggiungere il presidente del consiglio alle cose già dette e sentite dai suoi predecessori? Oltre alle frasi di circostanza, non potrà di certo portare nessuna novità sostanziale, o addirittura risposte alle richieste avanzate da tempo, ai vali livelli istituzionali, e finora negate e rinviate: la gente, si attende ora le famose norme per avviare la fase due, ovvero la rinascita che passa attraverso la ricostruzione…Per questo ci vorrà del tempo, ed il commissario schilardi di fresca nomina è già al lavoro, e sembra ben determinato e dalle idee sufficientemente chiare…

Nel frattempo, si poteva venire ad Ischia, semmai sbandierando ai quattro venti un “decreto Ischia” più volte promesso, anche recentemente, ma al momento ancora rimasto “in mente dei”… Per questo forse, occorreranno necessariamente i buoni uffici del Santo Padre… Ma è meglio su questi argomenti non scherzare ed attendere pazienti che, una volta rientrato a Roma, Conte metta mano al famoso decreto….

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