Il 29 giugno del 1990 moriva nella sua abitazione di via dello Stadio ad Ischia, il dottor Enzo Mazzella, uno dei politici che ha segnato una lunga epoca di sviluppo per il comune capoluogo, ma non solo. Eletto giovanissimo consigliere comunale della democrazia cristiana, poi assessore nel 1970 con sindaco Vincenzo Romolo, Enzo Mazzella ha poi determinato dal 1975 la scalata dei giovani politici di allora agli incarichi dirigenziali, scalzando la vecchia classe politica. Mazzella in poco tempo divenne il punto di riferimento della DC sull’isola, poi estendendo la sua influenza in Provincia e quindi all’intera regione campania. Personaggio di spicco della corrente dorotea, divenne il referente del più volte ministro, il potente Antonio Gava. Più volte sindaco di Ischia, con Enzo Mazzella alla guida la DC ha raggiunto il massimo di presenze in consiglio comunale: nel 1975, i consiglieri scudocrociati erano 17 su 30; passarono a 20 nel 1980, poi a 21 nel 1985. Nel frattempo, Mazzella veniva eletto in consiglio regionale per due volte, nominato assessore ai lavori pubblici. Con lui, furono inaugurati i lavori dell’acquedotto della Campania occidentale dalle sorgenti dei fiume Gari a Cassino, così come il 19 luglio 1986 fu inaugurato l’esercizio provvisorio della terza condotta sottomarina che alimenta l’isola d’Ischia, eliminando l’inconveniente dell’utilizzo delle navi cisterna per l’approvvigionamento idrico, soprattutto d’estate.
Lungimirante nella visione politica, intervenne in occasione delle elezioni del 1984 a sostegno dell’idea di Europa che si andava estendendo.
Per il futuro amministrativo dell’isola, già negli anni ’80 sostenne con forza – e con una proposta di legge regionale, la necessità di addivenire al comune unico.
Fu il sindaco delle ultime opere pubbliche realizzate ad Ischia: il polifunzionale, il palazzetto, lo stadio – che porta il suo nome; suo fu il provvedimento di esproprio delle pinete, che portò all’apertura di un contenzioso di diversi miliardi delle vecchie lire con la famiglia Villari, ma che ha consegnato alla pubblica utilità un grande polmone di verde.
Alle ultime elezioni amministrative cui ha partecipato, quelle del 6 maggio ’90, subì il primo “smacco” politico: non risultò il primo degli eletti, fu superato da Giovanni Sorrentino. Ma Mazzella minimizzò…
Meno di un mese dopo, la morte improvvisa, che sorprese e gettò tanti nello sgomento; ai suoi funerali, celebrati nella chiesa di San Pietro, tutto il gotha della politica regionale e nazionale della DC, con in testa il ministro Antonio Gava.
Con la scomparsa di Enzo Mazzella, iniziò il declino della DC ad Ischia: il 12 settembre 1992 fu consumata la spaccatura nel gruppo consiliare dello scudocrociato, che portò Giovanni Sorrentino ad indossare la fascia tricolore, in un’amministrazione che vide compartecipi i gruppi di opposizione, con una parte di democristiani. In questa occasione, si giunse alla dichiarazione di dissesto finanziario dell’ente.
Chissà se tutto ciò sarebbe avvenuto, con Enzo Mazzella ancora in vita; ma senza se e senza ma, la storia di Ischia è stata questa….