ISCHIA. MONTE VEZZI: 12 ANNI DOPO LA TRAGEDIA, NULLA E’ CAMBIATO

Un boato, per avvertire che la montagna veniva giù, ma era ormai troppo tardi: l’orologio segnava le 6 meno 20 di quella tragica domenica mattina 30 aprile 2006: una prima colata di fango e detriti venne giù da Monte Vezzi, la collina che sovrasta la zona dei pilastri ai confini tra Ischia e Barano. Ma è stata la seconda ondata di fango quella più devastante, che ha aperto il fronte centrale sul lato della collina, ad una altezza di circa 400 metri

Anche i soccorritori, che erano quasi giunti sul posto del disastro, sono stati colti dall’ondata che li ha travolti e portati indietro, a valle

L’onda di fango assassina, travolse l’abitazione di Luigi Buono: persero la vita lui, il capo famiglia, un cuoco di 53 anni e le sue tre figlie, Anna di 19, Maria di 17, Giulia di 13

si sono salvate la moglie Orsola Migliaccio, 43 anni e la piccola Stella, che allora aveva quasi tre anni, una nipotina letteralmente miracolata….

La pioggia incessante che veniva giù da 2 giorni ad Ischia, localizzata in quel punto, produsse una colata di fango e detriti che percorse via Arenella, poi tutta via Michele Mazzella, fino al mare, al lido

Il bilancio: oltre ai 4 morti, 9 feriti – tra cui anche soccorritori, circa 200 famiglie sfollate, per le abitazioni della zona a rischio, in tutto 500 persone che hanno trovato riparo per lo più presso abitazioni di amici e parenti, nell’immediato. Poi, alcune famiglie furono alloggiate presso i contaniers del camping di via foschini.

Per ricordare l’evento, il 18 marzo 2015 fu installata una targa in ceramica in piazzetta san girolamo ad ischia, nel giardino dinanzi al Monumento ai Caduti.

Oggi, dopo 12 anni, la situazione sembra essersi cristallizzata, immobile nel tempo: le famiglie sfollate vivono ancora nel campo containers, ed i progetti per la sistemazione dell’area e la creazione dei nuovi appartamenti, restano a prendere polvere nei cassetti degli uffici della Regione Campania.

Sono tre i progetti predisposti dalla Regione e dall’Arcadis per Monte Vezzi all’indomani del disastro del 2006: due, riguardano l’incanalamento delle acque di via arenella e via traversa mirabella. L’ultimo quello più difficile da realizzare è quello dei 19 alloggi previsti in un lotto a Campagnano.

Nel frattempo la regione ha messo in liquidazione l’Arcadis, l’agenzia che si occupava dei lavori pubblici, ed ha chiesto al comune di Ischia di prendersi l’onere quale soggetto attuatore per realizzare queste opere, previste già da ben 12 anni. Ma i fondi, già disponibili, non sono ancora transitati nelle casse del comune…Ora dunque si attende il via, per ricominciare da capo, come in un assurdo gioco dell’oca…

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